Sagre, ripartenza al rallentatore Una festa per tutti i prodotti tipici

Via libera del Comune di Massa alla manifestazioni riconosciute come storiche e tipiche. Difficoltà per alcuni eventi dopo due anni di sospensione legata alle restrizioni per l’emergenza sanitaria

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di Angela Maria Fruzzetti

Le sagre ripartono e, a breve, arriverà anche una sagra dei DeCo massesi, i prodotti che hanno ottenuto la Denominazione comunale di origine. Dunque, possiamo dire che torna l’estate delle sagre? Per l’amministrazione comunale è il “via libera” ma non tutti sono già pronti per la ripartenza, dopo due anni di interruzione a causa della pandemia da Coronavirus. Lo scorso anno, timidamente, qualcuno ci aveva già riprovato a rimettersi in cucina e richiamare avventori sotto le stelle, osservando rigorosamente i protocolli sanitari e le direttive anti Covid. Il risultato è che i “coraggiosi” la scorsa estate hanno registrato scarsa affluenza e quindi un bilancio magro di presenze.

"Tanti alle prime avvisaglie, lo scorso anno, hanno mollato – entra nello specifico Paolo Balloni, assessore alle attività produttive del Comune di Massa – . Il rischio è che, una volta che si sono rotti gli equilibri è difficile poi rimettere in piedi le squadre. Non essendo attività imprenditoriali ma amatoriali, dobbiamo però tutelarle. Ad oggi non è arrivato un grandissimo numero di richieste ma non è necessario che arrivino adesso per luglio o agosto, c’è tempo. La sensazione, tuttavia, è che possano ripartire non essendoci oggi, per fortuna, limitazioni o impedimenti legati all’emergenza sanitaria. Le richieste possono arrivare anche in prossimità delle date previste per le manifestazioni e sagre e la percezione che abbiamo è che possano riprendere regolarmente". Dunque, sarà questo 2022 il banco di prova?

"Gli organizzatori hanno tutto il tempo a disposizione per presentare le proposte – commenta l’assessore Balloni – . Ovviamente molte sagre propongono i prodotti DeCo tra cui il tordello fornese, taglierini bergiolesi, lasagna intordellata alle Grazie, il Ciorchiello delle Casette, e poi ancora la pattona, la torta di riso massese, la caciotta di Antona, l’acqua San Carlo: siamo contenti di aver promosso questi prodotti Deco perchè è importante dare un riconoscimento, affermare un’identità a questa tradizione che fa parte della nostra cultura".

Ora è in corso un’altra pratica: il riconoscimento della farina di castagne massese. "Il registro Deco – specifica l’assessore Paolo Balloni – non è un protocollo di certificazione ma è un riconoscimento generale proprio per esaltare la tipicità locale. Non volevamo certo imbrigliare il sistema tradizionale, ma piuttosto assegnare un riconoscimento aperto anche alle varianti, e cito per esempio il tordello fornese e il tordello massese, valorizzati nella loro specificità. Abbiamo ad oggi una quindicina di prodotti – prosegue l’assessore Balloni – e continuiamo a lavorarci per arrivare poi a una sagra dei Deco, ovvero a un momento di promozione di tutti i nostri prodotti tipici riconosciuti. Questo è il primo anno che segnala l’uscita dal Covid, con il conseguente rallentamento. L’importante è fare sinergia tra le varie realtà e ripartire. Tante sagre mancheranno all’appello ma tante sono pronte per la ripartenza, e questo è un segnale importante, che ci dà fiducia".

La commissione che esamina i prodotti tipi è composta da esperti designati dalle associazioni di categoria agricole e commerciali locali, tra i quali Manuela Argilla di Coldiretti e Adriano Rapaioli per Confesercenti Toscana Nord Massa Carrara. Le ricette per la riproduzione fedele delle specialità con tanto di dosi, procedimento e foto vengono acquisite e approvate dalla Commissione che propone alla giunta l’adozione dell’atto di attribuzione del marchio DeCO .