"Sì ai controlli a Marina, ma niente blocco dei tir perenne sul lungomare"

La Fita Cna, la richieste degli artigiani

Comune

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Carrara, 20 marzo 2019 - A Fita Cna, la principale associazione degli autotrasportatori della provincia di Massa Carrara, non piace l’ipotesi di istituire un divieto di transito perenne in un asse strategico, quello a mare, per le imprese e l’economia locale (nel 2017 in Italia il 59% delle merci movimentate sono state trasportate su gomma; i veicoli commerciali e industriali trasportano l’80% delle merci movimentate su terra). “La presenza dei veicoli sul lungomare durante la vigenza dei divieto estivo – spiega Massimo Ricci, Presidente Fita Cna Massa Carrara - può essere risolta con dei semplici controlli, posizionando per esempio pattuglie o installando di telecamere, e non certo con un divieto di transito h.24 per tutto l’anno, che avrebbe quale certa conseguenza quella di diminuire la produttività delle imprese locali di autotrasporto, le quali si troverebbero costrette a dover effettuare i loro servizi con un allungamento dei tempi di percorrenza dei loro viaggi potendo transitare solo lungo viale le Zaccagna come nel periodo estivo. Il risultato sarebbe un congestionamento del traffico lungo le strade alternative al lungomare, alcune delle quali sono già intensamente trafficate come l’Aurelia”.  

Fita Cna è curiosa di conoscere quali sono i dati delle presenze che sostengono una richiesta così penalizzante per le imprese di autotrasporto locale e soprattutto quali benefici comporterebbe per gli stabilimenti balneari e per le strutture alberghiere del lungomare nel periodo invernale. Una riflessione inoltre andrebbe fatta su un altro dato fondamentale: quanti veicoli pesanti transitano di notte sul lungomare di Marina di Carrara? Considerando che i siti produttivi ed i depositi del nostro territorio sono chiusi, non si tratta certamente di veicoli degli autotrasportatori locali; consideriamo poi che la normativa che disciplina  l’orario di guida e di riposo dei conducenti impone riposi giornalieri e settimanali che per ovvie ragioni vengono effettuati di notte e nel week-end. Gli autotrasportatori non ci stanno ad essere considerati figli di un Dio minore: “senza il trasporto su gomma, che vorrebbero togliere dalla circolazione – spiega ancora Ricci - bar, ristoranti ed alberghi non potrebbero avere garantite materie e materiali. Questo vale sia in inverno che in estate. Abbiamo sempre dimostrando grande senso di responsabilità ed abbiamo sempre accettato l’istituzione del divieto lungo i viali a mare nel periodo estivo quale provvedimento utile alle attività stagionali, anche se – fa notare Ricci - la sua durata lo scorso anno è stata estesa senza alcuna concertazione con la categoria prolungandone la durata di circa 6 settimane rispetto agli anni precedenti”.  

Per quel che concerne la richiesta dell’associazione balneari e di federalberghi di un’ordinanza di divieto di transito sul lungomare a cavallo delle festività pasquali, si ricorda che il calendario nazionale 2019 dei divieti di circolazione per i veicoli con massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate prevede una serie di divieti per fasce orarie che iniziano dalle 14.00 di venerdì 19 aprile ed arrivano alle 22.00 di lunedì 22 aprile e che in tali giorni le attività produttive ed i depositi locali saranno ovviamente chiusi. Se, come dicono le due associazioni richiedenti, sono i camion del Gruppo Grendi ad aver invaso il lungomare nel periodo invernale, perché richiedere un provvedimento che andrebbe a nuocere in maniera preponderante sulle imprese locali di autotrasportato, quando tali veicoli dovrebbero raggiungere il porto dalla zona industriale? Nel 2012 le imprese hanno già pagato a caro prezzo una situazione simile, che portò all’istituzione dei divieti di transito in V.le Galilei ed in V. Covetta.

Secondo Cna lo sviluppo economico di un territorio passa attraverso la ricerca di un equilibrio tra le diverse esigenze dei vari soggetti che vi operano: “questo dovrebbe essere il compito dell’amministrazione locale. Resta quindi di difficile comprensione come le attività stagionali propongano quale urgente necessità per lo sviluppo del turismo la chiusura invernale di viale Colombo; non è certo questo l’intervento strategico che possa iniziare a richiamare le presenze di visitatori nel nostro territorio; ben altre sarebbero le azioni da porre in essere”.