Dati-choc: un apuano su tre è a rischio-alluvione

Allarmanti i numeri contenuti nell’ultimo rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico. Maurizio Marchetti (FI): "Cosa si è fatto in termini di prevenzione?"

Marina di Massa: si gira in canotto. Una scena già vista troppe volte negli ultimi anni

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Massa Carrara, 23 novembre 2019 - Un apuano su tre è a rischio alluvione. Anzi, in alcuni Comuni, come Massa, pure di più. Una statistica che mette paura quella che riporta il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Maurizio Marchetti, estrapolata dall’ultimo rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia. I numeri che emergono dal dossier d’altronde sono impietosi: «Il 26,6% della popolazione residente nella provincia di Massa Carrara, per un totale di 53.011 persone ovvero 22.690 famiglie, è esposto a rischio alluvione medio trovandosi in aree a pericolosità idraulica come identificate da Ispra – prosegue Marchetti -. Ma a dati noti, corrispondono adeguati interventi di prevenzione e messa in sicurezza dei territori? O il governo del territorio in mano alla Regione procede nella rincorsa dell’emergenza in una Toscana che è seconda in Italia per rischio idraulico, dietro solo all’Emilia Romagna?».

Interrogativo che ha a che fare con la prevenzione, ormai essenziale per cercare di tenere sotto controllo le calamità naturali sempre più frequenti. O quantomeno limitarne i danni. Maurizio Marchetti che guarda con preoccupazione agli eventi meteo di questi giorni ma vuole lanciare il ragionamento oltre l’ostacolo della contingenza: «La fragilità della Toscana è nota e documentata – ripercorre il capogruppo regionale di Forza Italia – ma quando a pagina 44 del suo Rapporto Ispra si guarda indietro, rispetto al 2015, include tra ‘gli incrementi più significativi della superficie classificata a pericolosità media il bacino dell’Arno e quelli regionali toscani ’. Perché? In cosa hanno mancato Pd e sinistra che storicamente governano la Toscana? Contare i danni, lo stato delle evacuazioni, attendere le ondate di piena con trepidazione nelle sale della protezione civile dove si monitora e si fronteggia l’emergenza è da batticuore. Ma questi sono il durante e il dopo. C’è tutto un ‘prima’ su cui la politica ha il dovere di intervenire», sprona Marchetti che poi approfondisce la situazione dei singoli Comuni apuani come da appendice del rapporto Ispra.

«A Massa i residenti in pericolo idraulico medio sono 25.820, ovvero il 37,5% della popolazione. Dato simile a Carrara, dove i cittadini nella stessa condizione sono 20.005 (il 30,9% del totale residenti). A livello percentuale sono significativi anche i dati di Filattiera (30,5% della popolazione esposta a rischio medio) e di Aulla (26%) oltre che di Pontremoli (16,8%). E così via… Anche oggi vediamo la traduzione di quei dati noti. Bisogna correre ai ripari, la Regione deve attivare gli uffici del Genio Civile per le valutazioni del caso – conclude – , programmare e, ove le pianificazioni già esistono, arrivare alla fase esecutiva degli interventi. A tambur battente, però. Non si aspetti di dover piangere il peggio». © RIPRODUZIONE RISERVATA