Licenziato da Nausicaa fa ricorso, ma il giudice stabilisce giusta l’interruzione del rapporto di lavoro. Il giudice del Lavoro, Giovanni Maddaleni, ha respinto il ricorso di Fabio Rebecchi nei confronti di Nausicaa. L’azienda aveva licenziato il dipendente che aveva impugnato già il provvedimento. Una prima sentenza riteneva giusto il licenziamento e aveva condannato il lavoratore a rifondere le spese di lite a Nausicaa. Anche in questa fase la società in house del Comune era assistita dagli avvocati Laura Marchiò e Riccardo Diamanti. Il giudice ha confermato il provvedimento reso nella fase sommaria e la conseguente legittimità del licenziamento intimato. In sede di opposizione Rebecchi, che prima del licenziamento era addetto alla raccolta rifiuti, è stato assistito dall’avvocato Claudio Lalli, abbandonate le contestazioni avanzate nella precedente fase sulla tardività del licenziamento, si è concentrato sul fatto che il licenziamento sarebbe stato illegittimo in quanto sproporzionato rispetto ai fatti contestati e meritevoli, a suo dire, di una sanzione conservativa secondo quanto previsto dalla contrattazione collettiva. Secondo la società, invece, i comportamenti del lavoratore erano di gravità tale da essere più che idonei a giustificare il licenziamento intimato. Il lavoratore, infatti, aveva insultato e addirittura minacciato i propri superiori, fino all’ultimo episodio nel corso del quale aveva minacciato in maniera particolarmente grave il direttore generale dell’azienda e aveva, comunque, posto in essere comportamenti che non potevano più essere tollerati, considerata la loro gravità. Tutto questo è stato riconosciuto dal giudice che ha accolto la tesi della società, ha ritenuto legittimo il licenziamento intimato e ha condannato Rebecchi a rifondere le spese di lite anche in questa fase del giudizio.