Addio a Raffaele Nizza: le sue foto sono la storia di Massa e della Versilia

La scomparsa di un grande professionista che ha immortalato un'epoca

Raffaele Nizza

Raffaele Nizza

Massa, 24 giugno 2020 - Non era solo fotografo. Era la memoria storica di Massa anche se lui sotto le Apuane ci era arrivato tanti anni fa da Marsala, Sicilia. Raffaele Nizza era un personaggio vero e autentico. Una persona mite che amava la gente, il suo lavoro, la musica, lo stare insieme.

Raffaele ci ha lasciato martedì sera e sentiamo un grande vuoto. Perché era un testimone di un periodo unico, irripetibile, che lui ha vissuto con entusiasmo e con la passione di chi ama il suo lavoro. Era la Versilia del boom economico, degli anni ruggenti, della gioia di vivere.

E Raffaele era lì con la sua macchina fotografica nell’era dei rotolini, sempre pronto a immortalare tutto e tutti. Che fossero i bambini sulla battigia o le bellezze al bagno o che fossero i personaggi del jet set che aveva cominciato a fotografare insieme a Colombo Francesconi quando l’epopea della Versilia era ormai conclamata.

L’amicizia con Sergio Bernardini, con Oliviero, con tutti i proprietari dei locali importanti. Poi quella con Gherardo Guidi patron della Capannina e della Bussola. Era fiero, Raffaele, dei suoi scoop. Come quello con i futuri reali del Belgio in tenere effusioni che scatenò una reazione poco regale dei personaggi di sangue blu.

I tanti scatti con protagonista Mina ai tempi dell’amore con Corrado Pani e non solo. L’amicizia con Fred Bongusto, Gino Paoli, Luciano Tajoli, Nilla Pizzi. Per loro non era il fotografo ma il confidente, l’amico. E si sentiva anche un collega perché componeva canzoni e le interpretava anche con bella voce.

Ma Nizza era anche il fotografo della gente comune, un punto di riferimento con il suo studio a due passi dal Duomo di Massa. Se c’era un servizio fotografico si chiamava Nizza e lui quelle foto le esponeva fuori del negozio: una galleria di vip e di gente comune. Lo conoscevo da tanto tempo, ho lavorato direttamente con lui per due anni quando ho diretto la redazione di Massa de La Nazione.

Non si poteva non voler bene a Raffaele, piccolo grande uomo mite e bravo che però quando si trattava di portare a casa il servizio che fosse per La Nazione o per un rotocalco diventava un leone. Gli ultimi anni Raffaele ha lasciato spazio ai figli Fabrizio e Paola che hanno il suo entusiasmo e hanno fatto tesoro dei suoi consigli.

Raffaele finché ha potuto era in Capannina e scattava perché la passione l’aveva nel sangue. Era grande amico di Giorgio Panariello che ha visto crescere. Portammo Giorgio in redazione a Massa per un filo diretto con i lettori di grande successo e Raffaele era felice. Con Giorgio parlava in massese che in realtà era un misto tra il massese e il siciliano.

Ora ha raggiunto Lassù il suo grande amico Aldo Valleroni, cantore della Versilia ruggente. Piango l’amico come lo piangono tutta Massa e la Versilia che lo conoscevano e lo apprezzavano. Fabrizio e Paola porteranno avanti la tradizione di famiglia e il rispetto dei valori che lui ha trasmesso loro. Lo faranno per ricordare non solo un papà ma una persona che ha lasciato un segno.