Quel racconto fatto di immagini Viaggio nell’arte grafica di Ceccotti

Successo per l’inaugurazione al nuovo spazio museale MUG2. Sabato il bis

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Le opere grafiche di Rodolfo Ceccotti - importante pittore fiorentino, 77 anni pieni di verve e sagacia - inaugurano il nuovo spazio museale del MUG2, che sta per la seconda sede del Museo Ugo Guidi, di cui la principale è nella casa di Vittoria Apuana dove viveva l’artista morto nel 1977. Ed è una inaugurazione che sarà ripetuta vista l’eccezionale presenza di pubblico: a quella di sabato se ne aggiungerà una di nuovo il 21 maggio. La mostra nelle nuove sale al primo piano dell’edificio che ospita il Museo Diocesano andrà avanti fino al 18 giugno, dal venerdì alla domenica con apertura dalle 17 alle 21.

Le incisioni e i disegni di Ceccotti, una sessantina, rappresentano uno dei suoi percorsi creativi più conosciuti. Da quando nel dopoguerra le zie gli regalarono delle matite, l’artista ha iniziato un percorso che l’ha portato a contatto con grandi colleghi toscani come Piero Vganozzi e con scrittori e critici importanti, da Carlo Ludovico Ragghianti a Leonardo Sciascia, da Vasco Pratolini a Luigi Baldacci, da Alfonso Gatto a Carlo Betocchi, da Federico Zeri a Tommaso Paloscia e tanti altri con i quali ha intrapreso una bella amicizia che l’ha portato a “raccontare” con le immagini anziché con le parole.

Gli anni del Bisonte e della cattedra all’Accademia di Belle Arti di Carrara dove a lungo ha insegnato – e sabato c’erano suoi vecchi allievi a omaggiarlo – sono stati molto importanti per Ceccotti e la sua crescita artistica che ha incanalato alla ricerca delle “emozioni” che guidano i suoi paesaggi toscani, gli alberi che ama, gli animali che popolano la nostra fantasia ma anche i nostri giardini. "Le mie incisioni – spiega l’artista fiorntino – sono il frutto di infinite prove cercando, al di là del segno, sfumature di grigi e neri tipiche della tecnica dell’acquatinta" e ciò proprio “nell’intento di raccontare emozioni”. Tempo ne è passato dalla prima esposizione, nel 1974 a “Inquadrature”; sono stati fatti anche tanti chilometri e Ceccotti ha trovato apprezzamento un po’ in tutto il mondo, soprattuto in Cina.

La mostra di Massa è curata da Clara Mallegni e da Antonio Natali, altro grande critico che crede molto nelle qualità di Ceccotti. L’ex direttore degli Uffizi di Firenze anche al MUG2 ha raccontato l’artista con parole di profonda amicizia e stima. I paesaggi toscani rappresentano una sorta di viaggio nell’anima dell’artista che interroga per questo tutti noi. ”Credo che il cielo – fa notare Ludovico Gierut – rappresenti per Ceccotti la sacralità, la sfera dei ritmi universali, quel senso vitale che sa identificare la concatenazione dei giorni, il passaggio delle stagioni e pure il suo umore e pensiero”. E poi gli alberi con gli uccelli appollaiati, le campagne, l’iconica Maremma o l’aretino, le terre umide e il mare: tutto ciò che è natura incanta e dà veramente quelle emozioni che Ceccotti vuole trasmettere al suo pubblico miscelando la sua capacità con la saggezza di chi ha insegnato e trasmesso a sua volta le sue peculiarità a moltissimi studenti. La mostra massese ha l’appoggio di numerose istituzioni e diventa un punto di riferimento culturale per tutto il territorio.

Riccardo Jannello