"Quel giorno mi sono sentito sprofondare" Sorrisi e sospiri sul viadotto ricostruito

Andrea Angelotti, l’autista di “Bartolini”, insieme alla famiglia attraversa il Magra due anni dopo il crollo che ha segnato la sua vita

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"Una bella giornata, finalmente". Un finalmente che racchiude due anni di problemi fisici, ma anche lavorativi, di alti e bassi difficili, ma anche una speranza per il futuro. Andrea Angelotti, alla guida del furgone di Bartolini, restò coinvolto nel crollo del ponte. Ieri mattina, con la moglie Sara e il loro figlio, c’era lì sul nuovo ponte, emozionato, a ripercorre quanto accaduto quella mattina. "Mentre attraversavo il ponte col mio furgone – ha raccontato – ho visto una parte alzarsi e l’altra sprofondare sotto di me. E’ stata una sensazione terribile, ho riportato gravi ferite alla schiena e non mi sono ancora ripreso del tutto. Sto per finire il terzo ciclo di fisioterapia, ho subito due interventi in pochi mesi e ancora non posso tornare al lavoro. Ma il mio lavoro è la mia vita, lo faccio da quindici anni e spero di poter ricominciare". Al suo fianco la moglie Sara Manin. "Siamo stati per mesi senza stipendio – ha aggiunto – per fortuna c’è stata molta solidarietà, con raccolte fondi destinate a noi. Nostro figlio amava quel furgone, lo chiamava il Rosso, ne ha un modellino in casa. Dopo il crollo e il recupero del Rosso siamo riusciti a prenderne un pezzetto, lo stemma della Peugeot, lo conserviamo in casa, con affetto".

La vicenda giudiziaria è ancora all’inizio, sono in corso le indagini e da poco è stato disposto il dissequestro delle macerie. Restano indagati molti tecnici di Anas, provincia e varie ditte e non si sa che sviluppo prenderà la vicenda. Ma ieri non c’era tempo per pensare a quello, nonostante le grandi macerie siano ancora di fianco al nuovo viadotto.

Grande l’emozione di Rita Peroni, presidentessa della Croce Rossa di Albiano, cuore pulsante del paese. I volontari si sono impegnati in questi due anni per non fare mai mancare i servizi ai cittadini. "Sono felicissima – ha detto – finalmente siamo di nuovo uniti e collegati con Caprigliola, Stadano, Isola e Bettola, dove non potevamo andare per le emergenze. Non credevamo di poterlo riavere in così poco tempo, è emozionante camminarci sopra, ha un impatto incredibile". Lo hanno percorso, mano nella mano, Andrea Leonardi e Paola Turchi. Marito moglie, albianesi doc, hanno vissuto una vicenda personale legata al ponte. Andrea soffre della malattia del rene policistico, una diagnosi che ha ricevuto quando aveva vent’anni, che lo ha portato a vivere da dializzato. Poi un lungo percorso fino al trapianto. A donargli un rene è stata proprio la moglie, unica compatibile e idonea.

"Quando crollò il ponte – ha raccontato Paola – Andrea era in ospedale a Pisa e io lo sentivo ancora più lontano. E’ bello aver di nuovo il ponte, prima ci sentivamo isolati, lo abbiamo percorso tutto con estrema attenzione, regala un grande senso di libertà". "Io ho subito l’intervento di trapianto lo scorso maggio – ha aggiunto Andrea – è come se il mio percorso e quello della ricostruzione del ponte si fossero intrecciati. E’ davvero difficile spiegare le nostre emozioni a parole".

Monica Leoncini