Qualità dell’aria Il rilevatore ’nasce’ in classe

Gli studenti del ’Meucci’ lo hanno progettato e poi hanno effettuato anche le misurazioni

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All’istituto Meucci la qualità dell’aria nelle classi la misurano gli studenti: sono stati loro a progettare e creare un rilevatore di anidride carbonica all’interno di una stanza e segnalare situazioni di disagio o addirittura pericolo. A realizzarlo gli studenti delle classi quarte e quinte di scienze applicate e del corso di elettrotecnici, nell’ambito del percorso ErasmusPlus che coinvolge e mette in contatto i ragazzi di sei diversi paesi europei: oltre all’Italia, Portogallo, Polonia, Turchia, Spagna e Ungheria. A coordinare gli studenti del Meucci è stata la professoressa Alessandra Mazzi, sempre con il supporto della dirigente Sonia Casaburo e il prezioso aiuto della docente Claudia Faita. Dal punto di vista tecnico, è un rilevatore per CO2 completo, con tanto di display per descrivere la qualità dell’aria, in grado di emettere un segnale acustico ben chiaro e modulato su due diversi livelli di attenzione a seconda della concentrazione di anidride carbonica nella stanza, come hanno ben spiegato i due studenti Matteo Moschetti e Francesco Sargentini. C’è stata anche la fase di studio e analisi, che ha messo gli studenti di fronte a esperti del settore: i tecnici di Arpat, Dennis Dalle Mura e Roberto Fruzzetti, e Liliana Cori, dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr. "Il progetto prevede di identificare gli agenti inquinanti in uno spazio chiuso e abbiamo pensato a un’aula della scuola – ha detto Gabriele Cantoni, uno degli studenti – e con l’aiuto degli esperti di Arpat abbiamo trovato il modo per definire parametri e livelli. Il progetto non è stato facile perché con il Covid non abbiamo avuto molte possibilità di vederci, se non tramite piattaforme online, ma siamo comunque riusciti a organizzarci". "I tecnici di Arpat – ha proseguito Lorenzo Calvero - ci hanno mostrato le analisi che fanno, in particolare a Massa. C’è una centralina per la qualità dell’aria qui vicino alla scuola considerata un punto di interesse perché si trova su una strada molto trafficata, una delle peggiori in città". Ognuno, insomma, ha dato una mano: dalla ricerca storica all’analisi dei dati fino alla progettazione. Del gruppo di lavoro fanno parte anche Emanuela Faranna, Mattia Antola, Martina Ippolito, Francesco Lupo, Luca Martini ed Enrico Antonucci.

Un progetto che rende orgogliosa la dirigente Casaburo: "Un prototipo in grado di rilevare la quantità di CO2 nelle aule e indicare così lo stato di ‘benessere’, che segnala quando l’aria inizia ad appesantirsi ed è il momento di aprire le finestre. E’ un’iniziativa che rende i ragazzi protagonisti dell’osservazione e dell’azione nei confronti del proprio ambiente, per progettare e costruire qualche cosa di pratico che li renda attori della tutela ambiente e del nostro benessere che sono collegati. Adesso sceglieremo l’aula dove installarlo in modo da sperimentarlo". E i ragazzi stanno pure già pensando a potenziarlo: modulo wifi, interfaccia con il cellulare per scaricare i dati e creare dei grafici, nuovi sensori per altri inquinanti. "Ci aspettiamo che il rilevatore porti dei risultati – ha dichiarato la docente Mazzi – ed è già una soddisfazione personale per i ragazzi aver realizzato una cosa del genere". Un progetto che non si esaurisce nella costruzione del rilevatore ma che è anche protagonista del secondo numero della rivista scientifica nata proprio due anni fa al Meucci, Antropocene, coordinato da Faita: "La rivista è ormai uno strumento stabile della scuola con il quale i ragazzi possono comunicare all’esterno ciò che fanno. L’editoriale di quest’anno è a cura di Liliana Cori del Cnr di Pisa e di Greenpeace Italia. La rivista è divisa in sezioni: una parte storica sui disastri ambientali nel mondo e nel nostro territorio, in particolare la zona industriale, lo scoppio della Farmoplant e i detriti prodotti dalle cave di marmo. Un’altra parte riguarda i progetti per migliorare la qualità dell’aria. A seguire le ricerche sui dati Arpat e un articolo dedicato proprio alla progettazione e costruzione del rilevatore. La rivista si può leggere online sul sito della scuola, in italiano e in inglese per ErasmusPlus".

Francesco Scolaro