Chiusure, bar e ristoranti sul piede di guerra

Confesercenti: "Oggi alle 18 tenete alte le serrande e le luci accese", Confcommercio: "Pronti a manifestare in ogni piazza toscana"

Protesta di alcuni ristoratori

Protesta di alcuni ristoratori

Massa Carrara, 26 ottobre 2020 - Arriva la seconda ondata, ma questa volta i commercianti non ci stanno a rimanere inermi e hanno deciso di passare al contrattacco, dopo l’ultimo Dpcm di Giuseppe Conte che riporta le lancette indietro di alcuni mesi per bar, ristoranti, pasticcerie, palestre, cinema e teatri.

Confesercenti chiama a raccolta e chiede ai suoi associati, oggi, di tenere alzate le serrande dopo le 18, Confcommercio invita tutti a manifestare in confemporanea all’evento in protramma mercoledì a Firenze. Il commercio è al collasso. Non le manda a dire Paolo Arpagaus, presidente provinciale di Confesercenti, che affida a Facebook il suo pensiero: "Tanto tuonò che piovve. La scorsa settimana, in una riunione con la presidenza avevamo previsto la concreta possibilità di questa chiusura, una decisione che non ci coglie all’improvviso, ma che mi fa sorgere delle domande. Ma che Stato è? Uno Stato che non è stato capace di ampliare il trasporto pubblico. Che non ha saputo gestire l’ordine pubblico nelle piazze della movida e parlo di ordine pubblico, perché non è compito dei gestori di locali controllare le piazze. Che non ha speso i soldi per ampliare e organizzare le strutture sanitarie di controllo e tracciamento. Che spende milioni per i banchi e non pensa che fuori dalle scuole i ragazzi si assembrano comunque. Che sceglie di lasciare aperto tutto il sistema produttivo, ma noi no. Tutto questo è illogico e oserei dire frutto di un dilettantismo che non possiamo più sopportare. Spero che non si ripresentino con 600 euro al mese, perché oltre al danno sarebbe veramente una beffa, ma non credo che ci lasceremo ancora sbeffeggiare per molto".

E l’associazione, a livello regionale alza la posta: "La chiusura di bar e ristoranti alle 18 è insensata, assurda. Penalizza un settore che in questi mesi ha speso di tasca propria per rispettare i protocolli e per mettere i locali in totale sicurezza. Pretendiamo che adesso il governo firmi immediatamente un provvedimento che conceda soldi a fondo perduto per le attività che nel prossimo mese vedranno a rischio la loro sopravvivenza". E’ perentorio il presidente di Confesercenti Toscana Nord Alessio Lucarotti. "Chiederemo con forza e in tutte le sedi possibili, che per tutte queste imprese entro poche ore arrivino veri e proporzionati contributi di ristoro. Non possiamo permetterci ancora una volta che i divieti precedano di molto i legittimi sostegni economici. Che, questa volta è bene ricordarlo, se arrivassero solo con qualche settimana di ritardo rischierebbero di trovare migliaia di saracinesche chiuse per sempre. Per questo lunedì (oggi, ndr ) dalle 18 chiederemo ai pubblici esercizi di rimanere con saracinesche alzate e luci accese in segno di protesta contro questo provvedimento".

Anche Confcommercio va all’attacco. "Il nuovo Dpcm è una condanna a morte per i pubblici esercizi, ai quali con la chiusura alle 18 viene imposta la mazzata finale". E’ una bocciatura totale quella che Confcommercio Imprese per l’Italia – Province di Lucca e Massa Carrara. "Un atto che, in pieno contrasto con i pareri delle Regioni, avrà effetti devastanti su una intera categoria, decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di posti di lavoro". Per proseguire: "Il Governo anziché predisporre sin dall’estate un piano adeguato per i trasporti, tanto per fare un esempio, si è fatto cogliere impreparato di fronte alla seconda ondata di Covid. E ora scarica tutto sui pubblici esercizi. I Comuni hanno il potere e il dovere, oggi più che mai, di intervenire con tutti i mezzi a loro disposizione per aiutare le imprese con agevolazioni, cancellazione di tributi e misure capaci di tenere in vita paesi e centri urbani. La nostra associazione lo ripete da tanto tempo e lo ribadisce oggi una volta di più: la morte commerciale di una città è anche la sua morta occupazionale e sociale. Il prossimo 28 ottobre – conclude la nota – a Firenze è in programma una manifestazione di protesta organizzata a livello nazionale dalla nostra federazione dei pubblici esercizi Fipe Confcommercio. Noi ci saremo e auspichiamo una adesione massiccia anche dai nostri territori".