Prostituzione, un'intera famiglia di sfruttatori: tredici arresti / FOTO

Clan molto violento: minacce con mazze da baseball e pestaggi contro chi infastidiva le ragazze. Le prostitute si potevano "scegliere" su un catalogo

L'aggressione del gennaio 2017 a Marina di Massa

L'aggressione del gennaio 2017 a Marina di Massa

Massa, 26 maggio 2018 - Ordinanze di custodia cautelare per tredici romeni, ma cinque sono in fuga all'estero e sono adesso ricercati anche tramite l'Interpol. Questo lo sviluppo dell'operazione anti-prostituzione di Procura e carabinieri di Massa Carrara partita venerdì mattina sul litorale apuano e volta a stroncare un pesante controllo del mercato del sesso che da qualche tempo il clan aveva organizzato nel Massese.

Oggi, in una conferenza stampa, il procuratore Aldo Giubilaro e il tenente colonnello dell'Arma Tiziano Marchi hanno fatto il punto della situazione sullo smantellamento del sodalizio criminale, ritenuto molto violento. Arrestati e ricercati fanno tutti parte di un clan familiare molto radicato. Risultano tutti parenti tra loro, originari della città di Craiova.

In Italia dal 2013, conducevano un tenore di vita molto alto, pur non lavorando: un aspetto, questo, che ha 'incuriosito' cittadini e investigatori. Le ragazze straniere fatte prostituire, per esempio, erano obbligate, sotto pena di violenze, a pagare una tassa, una specie di dazio, sul posto occupato da ciascuna di loro sul marciapiedi.

I romeni controllavano le ragazze a distanza e se qualcosa coi clienti andava storto erano pronti a intervenire con massicce dosi di violenza. Un uomo di Bergamo fu picchiato a sangue perché passando davanti a una delle ragazze l'aveva derisa e appellata in maniera poco cortese. A un altro cliente che aveva cercato di contrattare la cifra per la prostituzione era stata distrutta l'auto con una mazza da baseball.

Protettori e ragazze vivevano in piccoli appartamenti di periferia. Le case destinate ad ospitare il meretricio venivano invece cambiate ogni mese ed erano regolarmente affittate dalle prostitute. I carabinieri hanno sequestrato documenti falsi, auto, stupefacente e denaro.

I clienti arrivavano anche da Lucca, Firenze e La Spezia e potevano visionare le ragazze attraverso book fotografici dedicati e su siti web 'particolari', quindi chiedere una prestazione in appartamento oppure in hotel. Oltre allo sfruttamento della prostituzione, la procura di Massa Carrara ha formulato contro gli indagati anche accuse per numerose rapine e furti compiuti in locali pubblici e in appartamenti.