Capirossi stacca tutti all’ultima curva. Trionfo in moto al ‘Bancarella Sport’

«Grande gioia, darò i proventi in beneficenza». Buffa è secondo

Loris Capirossi e Simone Sarasso ricevono il «Bancarella Sport» (foto Massimo Pasquali)

Loris Capirossi e Simone Sarasso ricevono il «Bancarella Sport» (foto Massimo Pasquali)

Pontremoli (Massa), 23 luglio 2018 - Capirex stacca di dieci lunghezze Cassius Clay e taglia per primo il traguardo del Bancarella Sport. Un arrivo alla playstation fantasy, possibile solo sul display letterario. Per Loris Capirossi è il centesimo podio della carriera. Un record un po’ speciale: la cifra diventa tonda, dismessa la tuta da pilota, grazie al successo del libro «65 la mia vita senza paura» scritto con Simone Sarasso (Sperling & Kupfer) che ha ottenuto 64 voti su 203 della grande giuria del premio pontremolese, giunto alla 55ª edizione e presentato dal direttore di Tgcom 24 Paolo Liguori.

Al secondo posto «Muhammad Ali» di Federico Buffa e Elena Catozzi (Rizzoli) con 54. Poi di seguito «Non so parlare sottovoce» di Aldo Agroppi (Cairo editore) 29, «L’eroe che è in te» di Claudio Marcello Costa (Fucina) 18, «Arpad Weizs e il Littoriale» di Matteo Matteucci (Edizioni Minerva) 15, «L’ultimo stopper» di Sergio Brio e Luigia Casertano (Graus editore) 11. Il libro vincitore è una cavalcata nella vita del pilota che conta nel palmares 328 gare, 3 titoli mondiali, 29 trionfi e 99 podi. «E’ un’emozione incredibile – ha commentato Loris Capirossi al momento della premiazione – è stato come correre una gara all’ultima curva, sono molto contento e ringrazio Simone Sarasso per il suo talento di scrittore. Nel libro c’è racchiusa tutta la mia vita. I proventi andranno in beneficenza».

E’ soddisfatto anche il coautore: «Quando ero ragazzo avevo il poster di Loris in camera e fantasticavo che potesse diventare mio amico. Il sogno è diventato realtà». Non c’era Federico Buffa, già premiato col Premio «Bruno Raschi» due anni fa: la coautrice Elena Catozzi ha sottolineato lo slancio che c’è stato dietro le pagine che svelano il mito di Muhammad Ali tra luci e ombre, definendo straordinaria la collaborazione con Buffa. Esuberante come sempre Aldo Agroppi, già bandiera del Torino, contento del risultato al terzo posto. «Nonostante l’arbitraggio e giocando fuori casa», ha chiosato sorridente. La sua è un’autobiografia a gamba tesa contro il calcio di oggi. Simpatico e intrigante il duetto sul palco tra Agroppi e Brio tra sfottò e ricordi. «Ma tu hai fatto 24 gol su rigore ? », ha chiesto sornione il granata allo juventino, che ha replicato con noncuranza: «Di penalty ne ho calciati solo 2 o 3». Sul palco è stata raccontata anche la storia di Arpad Weisz, l’allenatore ebreo ungherese che dal 1935 al 1938 portò la squadra di calcio del Bologna a vincere per due volte consecutive lo scudetto e finì la sua vita ad Auschwitz. Poi le memorie del «dottor Costa» medico dei campioni del Motomondiale, che rivela una filosofia di vita per trovare nella mente la forza di conquistare l’impossibile.

Infine la storia dello stopper iuventino Sergio Brio che vinse quattro scudetti con la Juventus. Sul palco sono saliti anche Gian Felice Facchetti, segnalato dalla giuria per il libro e «Inter 110», Claudia Giordani, olimpionica di sci alpino e il giornalista televisivo e radiofonico Massimo De Luca che l’ha intervistata. Un saluto anche alla squadra dello Spezia Calcio: accompagnati dal presidente Stefano Titoli e dall’allenatore Pasquale Marino hanno ricevuto gli auguri di buon campionato i giocatori Claudio Terzi, Eugenio Lamanna, Paolo Bartolomei e Filippo De Col. Infine il presidente del Torino Club Pontremoli Lunigiana Giorgio Gerali ha donato due gagliardetti del sodalizio che quest’anno compie mezzo secolo di vita a due bandiere granata: Aldo Agroppi (275 presenze) e al giornalista Paolo Francia, presidente della giuria del Bancarella Sport.

Natalino Benacci