Portuali in lotta per sicurezza e lavoro

Sit in degli operatori dello scalo per il rinnovo del contratto: battaglia per i diritti

porto carrara

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Carrara, 24 maggio 2019 - Sciopero da parte dei lavoratori, che ha portato ieri mattina a un sit in davanti al porto organizzato dalle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt. Davanti all’ingresso di Levante si è presentato un centinaio di lavoratori di Porto di Carrara, Grendi, Mdc terminal, Coseport, Autorità portuale, preoccupati per il loro futuro lavorativo. Le ragioni della protesta: «Il contratto collettivo nazionale di lavoro – dicono le sigle sindacali in una lettera inviata al ministero delle Infrastrutture – dei porti ha un ruolo fondamentale in termini di equità sociale e per ciò che attiene la sostenibilità e capacità competitiva del settore, in armonia con le altre previsioni contenute dall’ordinamento giuridico nazionale, rappresenta un valore insostituibile di regolazione. La scelta di dotare la riforma portuale del 1994 di un Ccnl unico di settore ha trovato le risposte positive nel lungo periodo di stabilità sociale, economica e sviluppo che conseguentemente si è realizzata».

«Oggi – continuano –, rispetto all’impostazione tradizionale del termalismo portuale conosciuto, il «mutamento genetico» in atto – attraverso l’ampia partecipazione delle compagnie di navigazione e di fondi finanziari nelle mappe degli assetti societari in molti porti italiani – fa registrare un deciso condizionamento anche sul tavolo contrattuale. Una strategia che ci appare chiara, rivolta a ricavare tagli di costi lungo le filiere di trasporto a spese dei lavoratori dei porti e delle condizioni di lavoro e di sicurezza. Il tutto ratificato dal “silenzio assenso’’ del governo che, oltre ad eludere ogni richiesta di confronto delle sigle sindacali, sembra perseguire obiettivi disarticolati e dettati più da una strategia rivolta a destrutturare il sistema di regole in essere. La fase di stallo in cui è finita, lo scorso 12 aprile, la trattativa per il rinnovo del Ccnl dei porti a causa delle rilevanti indisponibilità datoriali su temi quali la difesa del fattore lavoro – concludono – e le sue peculiarità assume un carattere di pesante gravità e crea un livello di preoccupazione molto alto e che, inevitabilmente, apre una stagione conflittuale».