Porto, allarme lavoro: 14 scaricatori a rischio

La denuncia di Ernesto Manfredi della Filt Cgil: "Pur crescendo i traffici, viene ridotta l’occupazione dei dipendenti di Coseport"

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di Claudio Laudanna

Porto: crescono i traffici, ma non il lavoro, almeno non per tutti. A denunciare quella che rischierebbe di diventare "l’ennesima crisi occupazionale del nostro territorio" è la Filt Cgil che si dice preoccupata della situazione della Coseport, l’impresa specializzata nel fornire manodopera per scaricare le navi durante i picchi di lavoro. Questa azienda impiega 14 lavoratori, ma da tempo ormai, nonostante il porto stia attraversando un momento sicuramente più florido per quanto riguarda in generale i traffici rispetto al recente passato, per loro di occasioni di lavoro ce ne sono sempre di meno. "Nonostante il ruolo centrale che riveste lo scalo portuale per la nostra provincia e l’ingresso negli ultimi anni di nuovi terminalisti con conseguente aumento dei traffici la compagnia portuale rischia di andare incontro alla chiusura – spiega il segretario provinciale della Filt Cgil, Enrico Manfredi -. La Coseport è la sola compagnia autorizzata ta prestare mano d’opera alle imprese terminaliste durante i picchi di lavoro, ma da diversi anni ormai le chiamate si stanno sempre più riducendo mentre i costi di gestione rimangono. Dopo diversi incontri con l’Autorità di sistema portuale si è proceduto all’avvio di corsi di formazione per il personale in modo da adeguare le competenze alle nuove mansioni che i traffici attuali richiedono, ma per scongiurare la perdita di posti di lavoro serve altro. Abbiamo bisogno di sinergia tra tutti gli attori in campo per attrarre nuovi traffici ad alto valore aggiunto. Istituzioni, Autorità di sistema portuale e imprese terminaliste devono fare il massimo per potenziare il porto e di conseguenza la compagnia. Serve con urgenza un nuovo piano regolatore portuale per poter finalmente fare investimenti funzionali a rilanciare l’economia di tutta la provincia. È necessario liberare spazi per le imprese che portano traffici in grado di alzare l’occupazione e il lavoro portuale. Portare a compimento il progetto di costruzione dei moduli di project cargo all’interno del porto, oltre a creare nuovi posti di lavoro, potrebbe essere d’aiuto anche per la compagnia portuale. Chiediamo a gran voce che tutti, sia livello locale che nazionale, facciano il meglio per scongiurare l’ennesima emorragia di posti di lavoro e che venga aperto un tavolo in grado di prendere decisioni costruttive prima che sia troppo tardi".