Nasce il super polo sociosanitario. Si cureranno Alzheimer e dipendenze giovanili

Montignoso. Al posto di una vecchia segheria sorgeranno due strutture con oltre cento posti letto che serviranno provincia e Versilia

Alzheimer

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Montignoso (Massa), 29 dicembre 2022 - ​ Una vecchia segheria abbandonata da tanti anni diventerà un nuovo polo sociosanitario all’avanguardia, sul territorio di Montignoso ma al confine con Massa, in grado di dare risposte anche alla vicina Versilia. Un complesso di grande impatto con un intervento da milioni di euro che prevede la realizzazione di una Rsa e un altro immobile in cui andare a implementare servizi che vanno dalla cura dei pazienti con Alzheimer fino al problema delle dipendenze giovanili, rappresentando una novità di livello regionale.

Un progetto che rientra all’interno del Piano operativo comunale di Montignoso, a cui ormai manca solo la bollinatura della conformità al Pit regionale prevista per l’inizio del 2023, e che ha già ottenuto il parere favorevole, benché non vincolante, da parte della Conferenza zonale dei sindaci della zona distretto Apuane dell’azienda sanitaria. Un parere che comunque serviva anche a valutare la compatibilità dell’opera rispetto al fabbisogno complessivo e alla localizzazione e distribuzione territoriale risultante dagli atti regionali di programmazione tenendo conto delle strutture pubbliche, private e del privato sociale già esistenti. Una proposta arrivata in Comune dalle società Numeria Srl e Gheron. In particolare quest’ultima è un gruppo che si occupa di servizi per la cura di persone della terza e quarta età, realizzando e gestendo strutture sanitarie complesse quali Rsa, nuclei Alzheimer, centri di riabilitazione geriatrica e cure intermedie, centri diurni integrati, alloggi protetti e altro ancora con sedi in tutta Italia, soprattutto nel nord, ma in forte fase di espansione anche in Toscana dove peraltro è prevista una prossima apertura a Ponsacco. Insomma, una garanzia di impresa che l’amministrazione montignosina non ha voluto lasciarsi scappare.

Il complesso che dovrebbe essere realizzato a Montignoso, al posto dell’ex segheria all’incrocio con via del Numero Uno, prevede due immobili: una Rsa da 80 posti letto dedicata ai grandi anziani, ossia cronici ma stabilizzati senza patologie della sfera cognitiva o disturbi del comportamento così come in assenza di patologie invalidanti o disabilità. Una seconda struttura più piccola da 40 posti letto su due nuclei da 20 ciascuno, che dovrebbe trattare disturbi cognitivi in fase iniziale, demenza e Alzheimer. D’altronde nella zona Apuane c’è un’incidenza molto elevata dell’invecchiamento della popolazione con correlate malattie degenerative di cui bisogna tenere conto.

Montignoso diventerebbe così anche baricentrico per la Versilia. A fianco, inoltre, le due società si impegneranno a offrire servizi ulteriori, in particolare quello dedicato alle dipendenze dei giovani, dalla ludopatia all’alcol. Al Comune, invece, darà in perequazione degli alloggi di rotazione per dare risposte a chi all’improvviso si ritrova senza un tetto sopra la testa, l’emergenza abitativa improvvisa. Lo conferma Eleonora Petracci che nella precedente amministrazione era stata assessore con delega all’urbanistica e ha seguito comunque anche in questi mesi lo sviluppo del Piano operativo comunale: "Lì i precedenti strumenti urbanistici prevedevano di poter realizzare del residenziale ma la proprietà ha fatto una manifestazione di interesse al Poc con un progetto che ci è piaciuto. Oltre alla Rsa, infatti, la struttura dedicata alle dipendenze dei giovani e alla ludopatia in particolare rappresenta una scelta innovativa: i numeri del problema sono enormi e in continuo aumento. Inoltre in perequazione avremo degli alloggi di rotazione con spazi in comune che ci permetteranno di puntare sull’inclusione e per dare risposte all’emergenza abitativa senza sistemare le persone negli alberghi, in attesa di poter dare risposte più stabili".

Francesco Scolaro