Piano regolatore, raffica di osservazioni da Arpat, Comune e Autorità di bacino

Non sarà impresa facile per l’Autorità del Mar Ligure Orientale rispondere a tutte le richieste ed eccezioni sollevate nell’ambito della procedura di ’scoping’ del Rapporto preliminare ambientale sul Piano regolatore portuale di Marina di Carrara da parte degli enti competenti, dalla Regione ad Arpat passando per Comune di Massa e Autorità di Bacino. L’elenco della spesa è lunghissimo ed è in qualche modo riassunto, se così si può dire, in 16 pagine di osservazioni e raccomandazioni protocollato il 7 luglio dalla Sottocommissione Vas della Commissione tecnica di Verifica dell’impatto ambientale. La commissione parte da strategia e obiettivi del Prp e chiede all’Autorità di considerare come prioritari per la fruizione turistica del territorio toscano la funzione crocieristica favorendo l’ambito Riviera Apuana "con riferimento soprattutto alle aree interne al fine di limitare ulteriori pressioni ambientali sul litorale". Sì alle sinergie con La Spezia "senza acuire la competizione con Livorno". Inoltre si dovrà "preservare e qualificare le attività correlate alla vocazione storica e identitaria dello scalo marittimo" e pensare allo "sviluppo del ‘polo di meccanica industriale di alta qualità tecnologica’ insediato a Carrara (Nuovo Pignone)".

Nel nuovo Rapporto ambientale inoltre dovranno essere presenti tutti i dettagli di piano e l’assetto complessivo alla foce del Carrione "dove sarà previsto la realizzazione del travet-lift". Inoltre l’Autorità Portuale dovrà "sviluppare l’approfondimento di un piano complessivo di adattamento del sistema portuale ai cambiamenti climatici che sia in grado di minimizzare gli impatti fisici (mareggiate, livello medio del mare etc) e biologici (anossie estese, fioriture tossiche etc) nel medio lungo termine".

Infine l’erosione: "Gli studi previsti a supporto delle previsioni di allungamento e di modifica delle opere portuali dovranno consentire di valutarne la sostenibilità ai fini della morfodinamica costiera, tenuto conto delle recenti tendenze evolutive, del deficit sedimentario a cui è soggetto il litorale di Marina di Massa e delle attività di progettazione e di realizzazione dei lavori in corso, volte a ripristinare il trasporto solido longitudinale e a ridurre il deficit esistente" tenendo presente che l’eventuale riutilizzo dei sedimenti dragati per il ripascimento sarà possibile solo "in relazione alla compatibilità ambientale degli stessi e in accordo con le strutture regionali competenti (Genio Civile)".