Addio a Piacentini, signore del marmo

Il dolore dei dipendenti per la perdita di "una guida dai sani principi"

Piacentini e Al Hashel, governatore banca centrale Kuwait

Piacentini e Al Hashel, governatore banca centrale Kuwait

Carrara, 20 marzo 2019 - E' morto Luigi Piacentini, fondatore di Savema. A rendere nota questa triste notizia il consiglio di amministrazione dell’azienda. Piacentini, era stato anche presidente onorario della società. È deceduto ieri all’età di 83 anni. Ha dedicato tutta la vita all’azienda e al marmo ed è stato uno degli attori chiave dello sviluppo dell’industria lapidea italiana. E’ Piacentini nel 1968, a trovare tre imprenditori che rilevano le azioni di Carlos Campolonghi, e che saranno suoi soci fino al 1975 in Campolonghi.

Fonda Savema, insieme all’imprenditore pietrasantino Tommaso Volterrani, scomparso 10 anni fa, un decennio dopo la società Magti, e infine nel 1999 è ideatore ed artefice dell’operazione che ha portato alla creazione di Marmi Carrara/Sam, la più importante realtà italiana nell’escavazione di marmi pregiati. Un uomo che ha dedicato tutte le sue energie, tutto il suo intelletto al nostro settore, sempre con grande entusiasmo, con il coraggio di investire per rinnovare ed innovare, con una visione oltre i confini del presente, con un’etica del lavoro che è alla base della migliore imprenditoria italiana, quella che ci rende famosi ed orgogliosi della nostra industria nel mondo. La direzione di Savema è grata a Piacentini per i suoi insegnamenti sulla conduzione aziendale, sulle relazioni con i dipendenti, con cui è stato legato da un reciproco affetto, sulle relazioni con il mondo industriale e sindacale del marmo.

Il ricordo del tributarista Giulio Andreani, partner dello studio Dentons Europe di Milano: "Ho avuto modo di conoscere bene Piacentini vent’anni fa, quando un gruppo di imprenditori decise di rilevare le cave di marmo che facevano capo alla Imeg, da poco dichiarata fallita, creando una joint venture con le tre cooperative tra cavatori di Carrara che già lavoravano quelle cave. L’operazione era complessa e presentava ostacoli di varia natura, ma riuscì perfettamente, generando benefici, tuttora vivi, sia a chi vi aveva preso parte sia, indirettamente, a tutto il settore del marmo. Il merito fu di molti, ma certamente un ruolo fondamentale fu quello ricoperto da Piacentini: è stato un vero imprenditore, che ha saputo inventare, innovare, investire, rischiare e creare. L’ultima volta che l’ho incontrato mi ha salutato dicendomi, generosamente, che insieme avevamo fatto «qualcosa di buono». È una frase che pronuncia solo chi intende il mestiere di imprenditore in senso etico e sa che il suo ruolo è essenziale in qualsiasi contesto sociale, quale indispensabile fonte di progresso e benessere generale, prima ancora che uno strumento per esercitare una mera attività lavorativa".

I funerali mercoledì 20 marzo alle 14,30 alla chiesa di Vittoria Apuana.