Pd: Nausicaa, serve la procura

I dem vogliono chiarezza sulle assunzioni e annunciano esposti

Ancora nel mirino le assunzioni a Nausicaa

Ancora nel mirino le assunzioni a Nausicaa

Carrara, 24 agosto 2019 - «NAUSICAA: sulle assunzioni si cerca di difendere l’indifendibile. Da Cimino solo demagogia. Siamo pronti ad andare in Procura». Così il Pd interviene sulla polemica estiva circa le nuove assunzioni all’interno della multiservizi e boccia in maniera netta la scelta del numero uno di Nausicaa di affidare la propria posizione agli ordini professionali. «Interpellare terze persone per avvalorare le proprie scelte è degno di chi non sa prendersi le proprie responsabilità – dicono da via Groppini –. Inoltre non c’è nessun elemento che risponda alla questione sul conflitto di interessi, mentre aggiunge altri elementi da chiarire. Nel cercare sostegno ovunque, Cimino ha fatto più di un errore blu specialmente ad interpellare l’avvocato Giovanna Barsotti, presidente dell’Ordine degli Avvocati a cui chiediamo che venga resa pubblica la lista dei cinque nominativi degli esperti giuslavoristi. Chiediamo anche se per selezionare i nominativi sia stato fatto un avviso interno a tutti gli iscritti all’ordinee soprattutto quale sia stato il parametro per etichettare validi dei colleghi ed escluderne altri. E’ auspicabile, poi, che il presidente Cimino pubblichi, per correttezza istituzionale le dichiarazioni degli avvocati nominati con le quali gli stessi rinunciano ad essere remunerati o comunque pubblicare loro eventuali progetti di compensi per gli incarichi che dovranno trattare. Per quanto riguarda la massima trasparenza e garanzia di correttezza finora sbandierata da tutti, al momento abbiamo verificato che sul sito di Nausicaa non sono stati pubblicati gli atti dei concorsi. I nostri amministratori ormai è risaputo che più parlano e più fanno danni perché , appannati dalla confusione e dall’ansia da prestazione, perdono di lucidità, e così anche Luca Cimino si lascia andare e sorprendentemente lancia accuse palesi su eventuali favoritismi all’ interno dell’azienda. Una posizione da stigmatizzare pesantemente, se chi amministra la cosa pubblica ha un sospetto ha l’obbligo di presentare denuncia alle autorità competenti e non cercare di aggirare l’ostacolo, inseguendo la legalità nella firma dei protocolli. Annalisa Luchini, presidente dei Consulenti del lavoro che non ha poi dubbi, probabilmente avrà informazioni riservate al riguardo, che le procedure concorsuali si siano svolte nel modo più regolare possibile. Noi invece dopo la non risposta sul conflitto d’interessi in sede di concorso , abbiamo molte domande e nessuna risposta e siamo pronti a presentare un esposto in Procura».