Pasti caldi grazie ai volontari dal cuore d’oro

Le piazze della provincia saranno trasformate in mense per coloro che non arrivano a fine mese per iniziativa della comunità Giovanni XXIII

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Un fine settimana dedicato alla solidarietà. Dal 17 al 18 settembre torna l’evento ’Un pasto al giorno’ nelle piazze della provincia, per mostrare come la solidarietà sia una delle risposte più efficaci contro le nuove povertà generate da conflitti e crisi globali. Per l’occasione saranno i volontari della comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Benzi nel 1968, che nelle piazze distribuiranno un pasto caldo a tutte quelle persone in situazione di grande difficoltà. Un’iniziativa che raccoglie attorno a sé quel sostegno che le permette di garantire ogni anno ben sette milioni e mezzo di pasti a persone in povertà e in difficoltà, accogliendole nelle sue strutture e nelle sue mense. "Abbiamo vissuto una fase in cui il mondo è stato messo in discussione – spiega il presidente della comunità, Giovanni Ramonda –, con la pandemia, la fine della pace nel continente europeo e l’emergenza climatica. Le conseguenze hanno ribaltato il nostro modo di vivere la presenza fisica, le priorità, le relazioni e i luoghi. L’unica via per superare questi cambiamenti è avviando una fase dove il mondo cerchi una rinascita. Un concetto semplice ma fondamentale – prosegue Ramonda - sul quale si basa l’essenza della comunità che di fronte a ingiustizia, povertà ed emarginazione lavora da oltre cinquant’anni per costruire quel senso di comunità. Di fronte all’emergenza sociale a cui assistiamo, vogliamo costruire una tavola dove ci sia posto per tutti". Un impegno attraverso progetti e realtà di accoglienza in Italia e in quaranta paesi del mondo, e con una presenza costante anche in Ucraina fin dai primissimi giorni del conflitto. Secondo i dati raccolti, sono tantissime le persone che negli ultimi mesi hanno cercato un riparo o un pasto caldo, ma anche un punto di riferimento per far ripartire la propria vita. E a parlarci di quanto un approccio più solidale sia urgente, sono i numeri. In Toscana la povertà relativa continua a farsi sentire tra le famiglie. Secondo i dati Istat l’incidenza dal 5,9% del 2020 è salita nel 2021 al 6,7%. Come ogni anno non mancherà un piccolo gesto simbolico. I volontari della comunità distribuiranno a chi prenderà parte all’evento un libricino con sette preghiere in sette lingue diverse. Un modo per sottolineare quanto si possa e ci si debba sentire una comunità, e quanto questo possa segnare una svolta nella vita di tante persone che hanno bisogno.