"Passa doveva denunciare le irregolarità"

Pieruccini (Lega) e Bruschi (Forza Italia) replicano al presidente dell’istituto: fa passare l’ispezione come una prassi di routine

"L’Accademia sta attraversando la più grave crisi di 250 anni di storia. Siamo allibiti ed esterrefatti dall’intervento del presidente Antonio Passa". Così il commissario della Lega Nicola Pieruccini e il coordinatore di Forza Italia Riccardo Bruschi replicano al numero uno di palazzo del Principe che nei giorni scorsi li aveva accusati di fare "sciacallaggio" su una delle più importanti istituzioni cittadine. " Siamo allibiti – spiegano i due – perché la relazione del dirigente dei servizi ispettivi del Mef Michele Ametta, da noi resa pubblica, ha evidenziato l’ineleggibilità, l’incompatibilità e la licenziabilità del direttore dell’Accademia Luciano Massari e una gravissima serie di eccezioni riguardanti lo stesso direttore e l’attività dell’ Accademia che sono oggetto di almeno cinque procedimenti giudiziari in corso di carattere penale, civile e contabile. Un manager come Passa avrebbe dovuto rispondere nel merito alla numerosissima serie di contestazioni fatte a un istituzione pubblica di cui, assieme a Massari (di cui Passa formalmente è pure datore di lavoro), detiene la rappresentanza legale. Per dovere di trasparenza avrebbe dovuto essere lui, e non noi, a diffondere una relazione che è un atto pubblico e dovrebbe oggi fornire le tante risposte che studenti, insegnanti, dipendenti, la città tutta e l’intero comparto artistico nazionale richiedono con urgenza e rabbia. Invece Passa non solo nona ha avuto una parola di presa di distanza da Massari, ma neppure di tutela della gloriosa istituzione che rappresenta. Invece il presidente Passa ha preferito buttarla in caciara e in politica. Il presidente cerca di far apparire la relazione di Ametta come un atto amministrativo di routine che non sia così, come dice lo stesso Ametta. Non si è trattato di una ispezione di routine, ma di una specifica verifica richiesta dal Miur e dai revisori dei conti dell’Accademia. Tutto questo un Presidente adeguato al ruolo avrebbe dovuto controllarlo e, nel caso, denunciarlo. Invece Passa, che in città nessuno conosce e che sino ad oggi ha brillato solo per la sua latitanza (cerca di liquidare come polemica politica la più grave crisi in 250 anni di storia dell’Accademia cercando in modo grossolano e spregiudicato di ridimensionare la portata di una pasantissima ispezione ministeriale e di almeno 5 procedimenti giudiziari in corso. Su una cosa tuttavia Passa ha ragione. Le dimissioni a raffica, i commissariamenti, i conflitti tra gli organi, gli scandali giudiziari non sono così rari nelle istituzioni artistiche italiane. Lo sa bene lui, che ha diretto per 11 anni l’Accademia di Roma, protagonista negli ultimi anni di polemiche forse meno gravi ma altrettanto clamorose di quella di Carrara"