Paolo Lapi racconta la “Madonna del Popolo“

Lo scrittore e storico ha presentato il libro dove si spiegano le vicende della statua lignea e il suo legame fortissimo con Pontremoli

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di Natalino Benacci

La devozione verso la statua che sarà chiamata “Madonna del Popolo“ è la più antica per la comunità pontremolese e a sancire il rapporto è il voto del 13 giugno 1622 col quale 80 consiglieri comunali per sconfiggere la pestilenza con la fede, deliberarono "di festeggiare in perpetuo le feste della Madonna e ogni anno di fare la festa della visitazione della Madonna nella chiesa di S. Maria posta nella piazza di sopra con la celebrazione di 15 messe e una cantata solennemente e l’offerta di 12 libbre di cera bianca". Nel quarto centenario del voto, lo storico Paolo Lapi ha pubblicato il libro “La Madonna del Popolo di Pontremoli“ che racconta la storia della Madonna nera per trasmettere quel legame identitario che da secoli indica la via per la salvezza. Non sono stati scoperti documenti sulla provenienza dell’effige. La prima testimonianza scritta sulla scultura lignea è in una sentenza arbitrale del 1533 confermata dall’espressione “una madonna di rilievo antico“ in un inventario redatto dai cavalieri di Malta nel 1605, che la collocano nell’Oratorio di Santa Maria di Piazza, che era nell’area dove fu costruito il Duomo. Ma la statua della Madonna risale al XIII secolo e gli Statuti comunali e l’atto di compravendita di una casa riportano la presenza già nel 1323 della chiesa di Santa Maria di Piazza, patrimonio di una mansione templare prima della soppressione del “tempio“. Quei beni si fusero con quelli dell’ordine di San Giovanni attraverso la Commenda gerosolimitana. La statua avrebbe un’origine templare? Il 7 luglio 1630 il Consiglio Generale pronunciò il secondo voto di erigere un “tempio a honore della gloriossissima Vergine nel luogo dove è la chiesa di Santa Maria di Piazza sotto il titolo di Madonna del Popolo“. Ne 1695 fu incoronata l’immagine collocata nella nicchia del presbiterio in sintonia col nuovo look lauretano. La nuova chiesa iniziata nel 1636, su progetto dell’architetto Alessandro Capra, aprì al culto nel 1687. Riconosciuta insigne collegiata nel 1721, fu proclamata cattedrale il 4 luglio 1787 con bolla di Pio VI. Alla Madonna del Popolo si ricorse per le pesti, la carestia del 1835 causata dalla siccità, il colera degli anni 1835,1854, 1867, 1885 e altre vicende. Molte le curiosità: dalla gazzarra e il volo dei lenzuoli con cui si esprimeva l’allegrezza per la festa del 2 luglio dedicata alla Madonna, alla terza campana della torre di Cacciaguerra, fusa nel 1790 col metallo di un cannone. Nel 1808, sotto Napoleone, i tagli alle spese per il culto.