Cave, senza proroga dei piani attuativi di bacino sarà paralisi

Il Comune stringe i tempi per evitare la chiusura dell’intero sistema di escavazione

Cave: il ritardo sui Pabe comporta la chiusura dei cantieri al monte

Cave: il ritardo sui Pabe comporta la chiusura dei cantieri al monte

Carrara, 28 maggio 2019 - Piani attuativi di bacino: ritmi serrati per arrivare all’adozione prima possibile, ma se da Firenze non arriverà la proroga per l’approvazione si rischia la paralisi dell’intero sistema. Dopo la presentazione a consiglieri e città lo scorso mercoledì, ieri sono tornate a riunirsi per la seconda volte le commissioni Marmo, Ambiente e Urbanistica per discutere sulle norme contenute nel documento che riguarda uno dei tre bacini in cui sono divise le cave cittadine. L’obiettivo dell’amministrazione grillina è quello di arrivare alla sua adozione in consiglio comunale entro il prossimo 5 giugno, vale a dire la data entro la quale questi documenti sarebbero dovuti essere approvati. Forti di questo primo passaggio si spera poi che Regione e ministero possano dare l’ok al rinvio almeno fino al prossimo autunno per la definitiva approvazione dei Pabe ed evitare così la stasi dell’intero comparto. I tempi per riuscire in questo intento sono però davvero stretti e, se da un lato la maggioranza sottolinea il grande lavoro che si sta portando avanti, pesanti critiche arrivano dall’opposizione che attacca apertamente l’improvvisa accelerata data all’intero processo a pochi giorni dalla scadenza. «Già dalla scorsa settimana - spiega il presidente della commissione Ambiente Giovanni Montesarchio - i consiglieri, anche di opposizione, hanno a disposizione il testo con la bozza delle norme tecniche di attuazione.

Dopo la seduta di presentazione generale e quella dedicata alla lettura dell’articolato, che hanno rappresentato un primo momento di spiegazione e confronto, oggi (ieri, ndr) si è ulteriormente entrati nel merito dei contenuti con una nuova e attenta disamina delle norme. In particolare si è avuto un approfondimento della disciplina in materia ambientale. Oltre alla gestione dei ravaneti, un aspetto importante dei Pabe è relativo alla sicurezza idraulica del nostro territorio: vengono infatti individuate le aree di immagazzinamento idrico, come ad esempio le cave a pozzo, dove è previsto il divieto di riempimento proprio nell’ottica di aumentare il rilascio controllato delle acque meteoriche. Inoltre i piani evidenziano e tutelano le proprietà di quei ravaneti che svolgono una funzione positiva in termini di rallentamento e trattenimento delle acque. Per questo è previsto che vengano effettuati specifici studi su quei ravaneti che a oggi si trovano in condizioni di pericolosità geomorfologica elevata o molto elevata. I piani, dunque, oltre a migliorare la gestione dei bacini in un’ottica ambientale forniscono anche un importante contributo e gettano le basi per migliorare la sicurezza idraulica della città».