Ora serve sabbia davanti alle ex colonie

Si pensa di recuperare la balneabilità del tratto tra Fiat e Torino dove sarà la maggior parte di spiagge libere

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Fra i tratti più caratteristici della costa massese c’è sicuramente quella fascia conosciuta come zona delle ex Colonie e che nel nuovo Piano dell’arenile viene trattata a parte, andando dalla ex Fiat alla ex Torino quindi alla rotatoria di via Casola in pratica. Un tratto che, come scrivono i progettisti, è "l’unico tratto di litorale praticamente senza arenile. Il tratto è sistemato a scogliere parallele a ridosso della strada, con conseguente scarsa presenza di attrezzature e stabilimenti balneari". Qui la riorganizzazione della costa dipende anche dalla capacità delle istituzioni di riuscire a effettuare una riqualificazione urbanistica che va oltre il Piano dell’arenile.

Un progetto di "recupero complessivo della balneabilità del litorale e della sua fruizione per il tempo libero e lo sport" che passa da opere ulteriori e costose: serve un ripascimento e ampliamento delle spiagge perché è qui in gran parte che il Paav vuole recuperare buona parte delle spiagge libere per andare ad avere una copertura complessiva su tutto il litorale di circa il 36%. Si auspica un tracciato continuo e unitario del nuovo viale a mare di ponente, coordinato con il recupero e la valorizzazione delle ex Colonie marine retrostanti e una più articolata integrazione con via delle Pinete. Il tutto si spera collegato alla valorizzazione del sistema delle ex Colonie marine che oltre agli investimenti pubblici, già finanziati, su alberghiero Minuto ed ex colonia Ugp Pisa, coinvolga pure le strutture private a partire dalla ex Colonia Motta, dove qualcosa si inizia a vedere dopo il cambio di proprietà.

Nuovo tracciato e arredo del Lungomare di Ponente, con continuità del percorso ciclopedonale e carrabile a velocità 30 chilometri orari con studio delle soluzioni possibili per la prosecuzione nel tratto antistante la ex colonia Don Gnocchi e Faci Fides. Il nuovo viale a mare di ponente dovrà contemplare la realizzazione di una fascia verde continua con pini, lato mare, includente i percorsi ciclo-pedonali. La sistemazione delle aree di sosta e degli arredi dovrà essere correlata agli interventi di difesa e ripascimento delle spiagge. Sul lato a monte dovranno essere realizzati assi di penetrazione solo ciclo-pedonali con via delle Pinete e qui entrano in gioco i piani attuativi delle ex Colonie.

Le scogliere, se rimarranno, dovranno essere trasformate e diventare non solo un supporto alla balneazione ma essere riviste in ottica di sicurezza e percorribilità per diventare passeggiate, sosta e belvedere. Misure di dettaglio sono previste per gli stabilimenti balneari della Croce Rossa e del Marchini, con quest’ultimo che nell’adeguamento funzionale dovrà lasciare un varco visuale di almeno 2,5 metri di ampiezza per permettere a chi cammina lungo la strada di vedere il mare.

Francesco Scolaro