Il percorso di cura oncologico diventa un’opera d’arte da destinare alla sala concerti dell’ospedale delle Apuane. Il progetto si chiama ‘Ric-amiamo in oncologia’ e vuole abbracciare idealmente tutti quelli che in qualche misura frequentano il day hospital del Monoblocco: pazienti, medici, infermieri, famigliari e volontari. Si tratterà di incontrarsi ogni mercoledì nel laboratorio di oncologia, cuore pulsante del reparto diretto dal dottor Andrea Mambrini, e dare spazio alla fantasia. A disposizione di chi vorrà partecipare ci sono circa settanta basi tonde che saranno decorate a seconda dell’estro personale ricamandole con ago e filo, ma anche con découpage e altre tecniche. Questo percorso di terapeutica artistica, con il day hospital cittadino capofila italiano di simili esperienze in reparto, è stato presentato ieri mattina nel laboratorio del reparto dal primario Andrea Mambrini e dalla professoressa Tiziana Tacconi, ex docente di terapeutica artistica all’Accademia delle belle arti di Brera. "Abbiamo scelto di presentare Ric-amiamno in oncologia nel nostro laboratorio– ha detto Mambrini – che è il cuore del reparto. Abbiamo deciso di abbellire la sala del Noa perché era un po’ troppo neutra, e abbiamo chiesto di poterla rendere più gradevole e colorata. E così non appena abbiamo ottenuto i permessi ci siamo messi al lavoro per creare qualcosa di nostro, qualcosa che abbia un profondo significato e farà parte dell’opera". Anche questa iniziativa, come già ‘Donatori di musica’, è una dimostrazione tangibile di come al day hospital, fiore all’occhiello della sanità apuana, ci sia la volontà di alleviare le sofferenze dei pazienti trasportandoli sentimentalmente in una dimensione domestica e fatta di pensieri positivi, dove andare in quel determinato giorno non significa solo andare a fare una seduta di terapia, ma ritrovarsi in un ambiente familiare e in grado di scacciare i pensieri negativi. "La terapeutica artistica – ha detto la docente Tiziana Tacconi – è un’arte condivisa che cura attraverso l’arte. L’opera che andiamo a realizzare rappresenta la circolarità, lo stare insieme, il costruire insieme l’opera. Si tratta di un atto d’amore e di una coralità autentica. Ogni singola opera sarà il frutto della libera interpretazione che accoglie tutti, anche un po’ spiritualmente, una sorta di Mandala". Il percorso terapeutico attraverso l’arte del day hospital cittadino (lungo 18 anni), sarà oggetto di due distinte tesi di laurea delle studentesse dell’Accademia di Brera Anna Ghittino e Martina Chiariani. Alessandra Poggi