Nuovo passo avanti per la Sanac, ora parte la trattativa con i sindacati

L’azienda sta per passare ad Arcelor Mittal. Soddisfatto Cosimo Maria Ferri

Operai e tecnici della Sanac durante un sit-in

presidio sanac.

Massa, 22 gennaio 2019 - Si fanno più consistenti gli spiragli di luce intravisti sul futuro della Sanac. I commissari straordinari della società (che ha 4 stabilimenti in Italia, tra cui Massa) hanno presentato l’istanza di aggiudicazione della Sanac al Ministero. Questo significa che sia l’offerta che il piano industriale presentato da Arcelor Mittal sono stati ritenuti idonei dai commissari che sono ora in attesa del parere del Comitato di sorveglianza. Il primo a parlare dell’accaduto è Cosimo Maria Ferri, membro della Commissione Giustizia della Camera.

«E’ un passo importante. La società ha grandi potenzialità e il suo insediamento a Massa ha ampi margini di sviluppo. Lo provano gli investimenti fatti in questi anni, quali la presenza di 7 isole robotiche con robot a 6 assi, soluzioni non comuni tra gli stabilimenti di refrattari europei, tra cui una linea di dosatura impasti e un impianto di impregnazione automatico. L’azienda rappresenterebbe un ottimo investimento per il potenziale che ha. L’interesse di Arcelor Mittal deve essere salutato con ottimismo. Oltre ad essere l’acquirente di Ilva è il principale cliente di Sanac per oltre il 60% della produzione. Si aprono, quindi nuove occasioni di crescita, di investimento e nuove aree di mercato, avendo Mittal l’interesse a potenziare la sede apuana, punto nevralgico per la sua produzione. Seguo la vicenda e ho stimolato il governo – conclude Ferri – a mantenere alta l’attenzione seguendo l’esempio dei precedenti esecutivi. La priorità deve essere tutelare l’occupazione con un progetto industriale di lungo periodo che rilanci Sanac e si inserisca in un disegno di riscatto del territorio».

Per la Cgil, Nicola Del Vecchio spiega che «come sindacato stiamo aspettando di essere convocati e di conoscere la proposta di Mittal. I quattro stabilimenti hanno prodotti e produttività diverse. La fabbrica massese ha un prodotto di punta, una produttività elevata ma servono investimenti e nuove assunzioni. Il fatto che la proposta sia stata avanzata da Mittal è importante: è un gruppo forte che può investire. E ora si può trattare: l’alternativa è una nuova procedura che non sarebbe auspicabile». «Nello stabilimento si continua a lavorare – conclude Stefano Tenerini (Cisl) – e ufficialmente nessuno ci ha ancora detto nulla».