Nuova “spaccata“ di notte ad Aulla I ladri entrano al bar alla stazione

I malviventi hanno rotto il cristallo della porta d’ingresso, poi hanno scardinato il registratore di cassa

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di Roberto Oligeri

Non si ferma l’ondata di furti negli esercizi commerciali di Aulla e dintorni. Questa volta a finire nel mirino dei ladri è stato il bar della stazione ferroviaria. Protagonisti di questa brutta storia sono i “soliti ignoti“ che nelle due ultime settimane hanno già portato a buon fine (per loro) diversi colpi . Il modus operandi è sempre il solito: il cristallo della porta d’ingresso viene fatto saltare in mille pezzi con un corpo contundente, poi c’è un veloce ripulisti all’interno del locale. La prima mossa del malviventi è accanirsi sui registratore di cassa; vengono fatti saltare, scardinati con le buone o con le cattive, per prelevare il contante conservato come fondo cassa dai proprietari per dare il resto ai clienti. Poi, ma questo passo dipende dalla tipologia del locale, i malfattori portano via anche la merce, soprattutto sigarette e gratta e vinci. Tutte cose leggerissime, non ingombranti e con le quali si può ricavare altro denaro. E’ quanto accaduto la notte scorsa al bar della stazione ferroviaria di Aulla. Nel cuore della notte, dopo aver mandato in frantumi il cristallo della porta di ingresso, i ladri hanno arraffato i soldi del fondo cassa e diversi pacchetti di sigarette. Al momento l’inventario è ancora in corso,ma sembrerebbe che i malandrini non abbiano messo le mani sui “gratta e vinci“, forse perchè disturbati da qualche auto in transito in quel momento. Lo spettacolo è stato una brutta sorpresa per i gestori del bar che all’alba, anzichè tornare al lavoro come sempre, si sono trovati davanti la porta in frantumi. Dopo questo ennesimo colpo, il cronista è stato contattato da ex appartenenti alle forze dell’ordine. Queste persone suggeriscono al sindaco di Aulla di fare richiesta alle competenti autorità per disporre di componenti della ANC (l’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo) che potrebbero dar manforte, impiegati secondo quanto prevede la legge, ai colleghi ancora in divisa. "Il Comune ci dia auto, divise e una sede decente- dice un pensionato dell’Arma - poi aiuteremo i colleghi a debellare il crimine".