"Noi, cavalieri del sorriso Portiamo gioia in corsia"

La missione di un gruppo di cosplayer per aiutare i bambini in ospedale. Il sogno di Letizia Livornese: "Offrire questo servizio creando una rete ampia"

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Portare un sorriso in regalo non è un fatto banale come si potrebbe pensare. Ci vuole amore, dedizione e slacio verso il prossimo. Soprattutto quando si entra nella corsie di un ospedale. Proprio come fanno i “Cavalieri del sorriso“, gruppo di cosplayer appassionati di cui fanno parte le massesi (madre e figlia) Letizia Livorese e Aurora Costantini.

"Ci siamo conosciuti al Lucca Comics, il gruppo è stato fondato da Samanta Vellutini ed è attivo dal 2019 – racconta la Livornese – Durante la pandemia siamo stati altrettanto attivi, molti bambini ci hanno chiesto video messaggi con i supereroi: glieli abbiamo mandati volentieri per far ritrovare loro un po’ di serenità. Con gli altri cosplayer ci siamo uniti e abbiamo iniziato a fare visita ai bambini in reparti di oncologia e pediatria sia a Lucca che a Pisa e ovunque possiamo per farli sorridere. Domenica scorsa siamo stati a Cisanello per l’apertura straordinaria: c’è bisogno di sangue, dopo la pandemia e in quell’occasione abbiamo anche fatto la donazione. Poi siamo andati in pediatria e in oncoematologia pediatrica. Quello ospedaliero è un contesto nel quale c’è bisogno di ’suggerire’ un sorriso ai piccoli, che vivono momenti difficili. E lo stesso vale per i genitori. Nella giornata al centro trasfusionale di Cisanello abbiamo anche fatto le bolle da sotto le finestre per farle arrivare ai bambini. I sorrisi dei piccoli e delle famiglie riempiono il cuore: torniamo a casa felici anche noi".

L’intenzione dei “Cavalieri del sorriso“ è quella di riuscire ad allargare la rete del loro intervento. "Faremo nuove attività in occasione delle festività natalizie – aggiunge la cosplayer massese – Facciamo del nostro meglio, siamo tanti e ci organizziamo attraverso una chat. Chi è disponibile a partire, dà la sua adesione. In questo modo non siamo mai troppi: i gruppi devono essere contenuti, ad esempio domenica scorsa eravamo ua decina. Occorre essere precisi e discreti in un luogo come quello. Mi piacerebbe fare qualche uscita anche nelle strutture della nostra città, visto che ci sono tante eccellenzze sanitarie – aggiunge – Quella di domenica è stata una giornata importante anche per mia figlia, che era al suo debutto. Ha 19 anni, esperienze come questa a contatto con i bambini sono belle e formative, danno consapevolezza. Eravamo Elsa e Anna di Frozen, un cartone animato di qualche anno fa che però ha sempre una grande presa sui piccoli. Abbiamo inventato un musical, improvvisando e cantando in ospedale. La promozione del sorriso passa da attività come queste: leggere ma nemmeno troppo".

Irene Carlotta Cicora