Noa: parla l’avvocato di Pampana: «Siamo sereni, tutto nella norma»

Il legale sulle 34 morti “sospette” dopo la smentita della Regione Toscana

 L’interno del Noa, il Nuovo Ospedale delle Apuane (foto di repertorio)

L’interno del Noa, il Nuovo Ospedale delle Apuane (foto di repertorio)

Massa, 23 settembre 2018 - «LE DICHIARAZIONI del presidente della Regione Enrico Rossi sulle 34 presunte morti sospette rappresentano sicuramente un dato positivo. Ma non è un fatto inatteso», è il commento dell’avvocato Patrizio Pugliese, legale di fiducia di Alessandro Pampana, il primario di Medicina Generale raggiunto una settimana fa da un avviso di garanzia, atto dovuto quando si acquisisce della documentazione, in relazione all’esposto presentato a febbraio in Procura dall’attuale presidente del consiglio comunale Stefano Benedetti. Il presidente Enrico Rossi ha smentito categoricamente l’esistenza di 34 morti sospette sulla base dei risultati raggiunti dal gruppo di esperti regionale. Per la Regione non esistono anomalie, il reparto ha lavorato con professionalità e la mortalità nel periodo dell’esposto, dicembre 2017 gennaio di questo anno, è stata minore rispetto alla media. Il presidente Rossi ha annunciato querele.

Avvocato Pugliese, non sembra sorpreso di queste conclusioni...

«No. Assolutamente. Il primario, Alessandro Pampana, mio cliente, aveva analizzato caso per caso e aveva fornito ampia relazione».

Avvocato, in teoria potrebbe chiedere l’archiviazione in qualsiasi momento per il suo cliente?

«Certamente. Ma giuridicamente si deve seguire l’iter. Il 1° ottobre il pubblico ministero Marco Mansi nominerà i suoi consulenti e noi il nostro perito. Passo dopo passo. Bisogna anche tenere presente che in caso di una richiesta di archiviazione non si può escludere l’opposizione anche di un solo familiare. Vedremo, ma come ho detto fin da subito sono certo che eventi come questo anche statisticamente rientrano nella norma».

I risultati delle indagini della Regione rappresentano un tiro in porta per il Noa e per il primario che subito aveva consegnato le cartelle cliniche alla Procura.