
"Ci lascia perplessi aver visto rispolverare la variante Sogegross per insediare il commercio all’ingrosso all’interno della zona industriale, finita in cantina nemmeno un anno fa. Era un’idea contestata e discussa, che aveva spaccato la stessa maggioranza. Ci chiediamo che cosa spinga oggi il sindaco Francesco Persiani e la sua amministrazione a riproporla senza neppure una modifica. Non crediamo che sia solo una questione di puntiglio: immaginiamo che ci sia una strategia amministrativa e programmatica che vorremmo conoscere. Chiediamo un incontro al sindaco per approfondire la questione". Il presidente della Confartigianato apuana, Sergio Chericoni (nella foto), vuole analizzare la pratica non solo sotto il profilo dell’investimento. "Come associazione di categoria vogliamo capire gli indirizzi e le strategie della politica – continua Chericoni – perché è solo con una visione complessiva che possiamo progettare uno sviluppo organico. Ci sono alcuni dati di fatto di cui siamo tutti consapevoli. La Zona industriale risulta essere piuttosto satura e parcellizzata, ha difficoltà a ospitare insediamenti industriali di alto livello e grandi dimensioni anche se l’interesse non manca, in particolare dalla nautica. Le poche aree libere e disponibili per la gran parte sono ingessate dai vincoli del Sin o, nella migliore delle ipotesi, limitate da quelli del Sito di interesse regionale: terreni che richiedono caratterizzazioni, analisi di rischio e magari pure bonifiche, quindi più risorse e tempi lunghi. Elementi che scoraggiano diversi investitori. Ci risulta difficile da capire perché insistere nel voler concedere uno dei pochi spazi della Zia, senza vincoli Sin o Sir, al commercio all’ingrosso sottraendoli al manifatturiero".
Chericoni evidenzia inoltre che si tratta di una variante che esula persino da quelli che sono i dettami della pianificazione inseriti nel Regolamento urbanistico approvato dalla precedente amministrazione Persiani: "Il Ru inserisce una fascia di bordo all’interno del perimetro della Zia dove poter autorizzare il cambio di destinazione d’uso in commerciale senza intoppi ed è questa una proposta che aveva una logica – va avanti il presidente – non certo inserirlo in piena Zia in un’area molto appetibile per le industrie, a ridosso dei grandi viali di collegamento e a pochi metri dall’autostrada. Un corpo estraneo nella zona industriale, come aveva evidenziato l’assessore regionale Leonardo Marras in sede di assemblea del Consorzio Zia. Tant’è che in quella sede, a parte Massa, i soci avevano bocciato la variante, un voto sfavorevole benché non vincolante: Autorità Portuale, Provincia, Regione e la Camera di Commercio Toscana Nord Ovest che rappresenta tutte le associazioni di categoria e le imprese del territorio. Sono contrari anche i sindacati".
Non bisogna dimenticare poi gli impatti occupazionali: "Ci lasciano molti dubbi le linee programmatiche da poco approvate in consiglio in cui il sindaco scrive ‘che non esiste subordinazione fra posti di lavoro creati nel settore commerciale, rispetto a quelli creati nel settore industriale’ – conclude Chericoni –. Un commercio all’ingrosso andrebbe a impattare senza dubbio su quelle che sono le tante e importanti realtà che già esistono a Massa Carrara, mettendole in sofferenza e l’occupazione guadagnata da un lato andrebbe persa altrove. Non ci risulta infatti che sul nostro territorio ci sia un mercato in grado di assorbire tutta questa offerta: il turismo langue, ristoranti e alberghi chiudono mentre aumentano Bed & Breakfast e affittacamere. Chiediamo quindi al sindaco di prendere tempo, di confrontarsi con il territorio".