Netturbino fa causa ad Amia. "Non voglio pulire le strade"

La visita medica ha fatto emergere problemi alle gambe. "Stare tanto in piedi mi fa male"

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Massa Carrara, 21 febbraio 2019 - "Eh no, io le strade non le pulisco" disse il netturbino alla dirigenza dell’Amia con tanto di ricorso d’urgenza al giudice del lavoro. Niente scopa e paletta per quel dipendente assunto nel 2005 con la qualifica di addetto alla raccolta dei rifiuti, in prima battuta adibito alla guida dei mezzi per la raccolta dei bidoni dei rifiuti. Tutto bene fino a tre anni fa quando la consueta visita medica disposta dall’azienda, ha fatto emergere alcuni problemi alle ginocchia; da qui la decisione di Amia di affidargli l’incarico dello spazzamento a mano delle strade di Marina di Carrara.

Niente più ritiro dei bidoni per evitargli il continuo "sali-scendi" dal furgoncino con conseguenti problemi agli arti inferiori. Scelta dettata non certo per demansionarlo (restava comunque nell’ambito della sua qualifica professionale) quanto per andargli incontro proprio alla luce dei risultati della visita medica. Per tutta risposta il dipendente, assistito dall’avvocato Claudio Lalli, ha fatto ricorso Con provvedimento d’urgenza ex articolo 700 al giudice del lavoro Augusto Lama per far annullamento la decisione di Amia. Motivo? A suo dire lo spazzamento a mano delle strade prevede comunque l’utilizzo di un mezzo dell’azienda per raggiungere le aree da pulire, il famigerato «sali-scendi» sarebbe quindi solo limitato ma non annullato del tutto come invece la sua patologia consiglierebbe. Da parte sua l’azienda ribatte come non ci sarebbero altre mansioni da affidare a quel dipendente. Ieri nel corso del procedimento davanti al giudice del lavoro è stato ascoltato il consulente medico incaricato dal legale del dipendente di valutarne le condizioni fisiche. «Non può stare in piedi a lungo e le continue torsioni delle ginocchia per pulire le strade gli creano gravi problemi» ha raccontato al giudice. Nella prossima udienza prevista la sentenza.

Claudio Masseglia