Neonata con il covid ricoverata al Meyer: la corsa in ospedale, l'ansia dei genitori

La piccola, di Carrara, ha 2 mesi e mezzo: è precauzionalmente in terapia intensiva

Una terapia intensiva

Una terapia intensiva

Carrara, 2 agosto 2021 - Contavano i giorni per potersi vaccinare, per essere sicuri di non trasmettere alcun virus alla loro piccina, ma il tempo non è bastato ai due giovani genitori. Il Covid è stato più veloce delle liste di prenotazione e della data stabilita per l’immunizzazione, e li ha infettati entrambi.

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Poche linee di febbre e tanta ansia. Poi il tampone, e la tensione si è trasformata in paura. Terrore di infettare la bambina di appena due mesi e mezzo. E il terrore diventa presto certezza quando la colonnina del termometro sale all’impazzata.

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Troppi gradi per un corpicino così piccolo. Per una neonata da poco uscita dell’ospedale di Pisa dove era nata prematura ed è stata tenuta in vita da un’incubatrice per respirare. Aveva da poco imparato a usare da sola i suoi polmoncini, quando il febbrone ha imposto ai due genitori il trasferimento al pronto soccorso del Noa.

Una corsa contro il tempo: i sanitari di turno, preoccupati che il virus potesse dilagare, una volta assicuratisi che i polmoni erano liberi e che c’erano comunque problemi alle vie respiratorie, hanno deciso, dopo la consulenza del pediatra, per il trasferimento della neonata al Meyer di Firenze.

Il trasporto dal Noa è stato organizzato, secondo gli standard del trasporto protetto Covid, dall’equipe della Neonatologia dell’ospedale Apuane diretta dal dottor Graziano Memmini. Al Meyer è stata accolta dall’equipe di eccellenze che lavora per salvare i più piccini da ogni tipo di malattia.

Lì una terapia intensiva per neonati e bambini in tenerissima età, che dall’inizio della pandemia ha visto una ventina di casi di piccini contagiati e spesso intubati. Non è il caso della neonata di Carrara, che è arrivata con una febbre molto alta non ha avuto bisogno nemmeno del casco visto che i suoi polmoni erano perfettamente in grado di respirare da soli.

«Tuttavia in maniera precauzionale – spiegano dal Meyer – la bambina è stata ricoverata in rianimazione dov’è costantemente sotto osservazione. Viene assistita con una terapia di supporto a base di ossigeno, ma respira da sola e non dà adito a nuove preoccupazioni. Non è certo il primo caso di un bambino in tenera età che viene in terapia intensiva. Dall’inizio della pandemia abbiamo avuto una ventina di casi di bimbi che è stato necessario ricoverare in rianimazione perché affetti da Covid o perché avevano altre patologie con Covid".

La piccina adesso è assistita dalla mamma che non l’ha lasciata un momento. Entrambe sono in isolamento per ovvi motivi di contagio e di protocollo.

«Sì, la mamma è con la bambina che risulta aver superato la fase critica ed essere adesso in condizioni stabili" spiega il direttore sanitario dell’ospedale delle Apuane Giuliano Biselli. "Abbiamo seguito il caso e abbiamo deciso che il trasferimento al Meyer fosse la cosa migliore e più sicura – ha detto il primario del pronto soccorso del Noa, Alberto Conti –. Appena arrivata con il febbrone, la bimba ha fatto il tampone che ha dato risultato positivo. Nonostante non ci fossero sintomi di polmonite è stato preferibile trasferirla a Firenze".