di Andrea Luparia Sono ore d’attesa per i residenti e i commercianti del palazzo sopra la galleria Buonarroti e davanti al Palazzo delle Poste. Se martedì a controllare i contatori presenti negli scantinati erano stati i tecnici di una ditta specializzata, ieri pomeriggio sono stati quelli dell’Enel. Uomini e donne della società elettrica dovevano verificare se i quadri elettrici adesso erano nuovamente in grado di ricevere la corrente, per poi trasmetterla, ovviamente, ai singoli utenti. Ufficiosamente (almeno per una parte dello stabile) pare che la risposta sia positiva ma ieri sera, alle 19,30, il sindaco Francesco Persiani attendeva una comunicazione ufficiale. Perchè è lui a dover stabilire se la palazzina è nuovamente agibile ed attende una comunicazione ufficiale; non può basarsi su voci e sentito dire. "Io sarei felice di permettere alle famiglie di ritornare a casa – spiega il primo cittadino – capisco il loro disagio ma devo attendere. Chi di dovere deve assumersi la responsabilità di dire che è tutto a posto". Dal punto di vista dell’inchiesta sulle cause che hanno provocato quello che poteva diventare un disastro, tutto tace. Di sicuro i vigili del fuoco hanno concluso il loro lavoro sul posto, spegnendo il fuoco, rimuovendo il materiale finito in cenere e controllando tutti i quadri elettrici: quelli distrutti, quelli solo parzialmente rovinati e quelli ancora intatti (ci sono realtà piuttosto distanti). Ora i risultati di questi controlli saranno inseriti, dal nucleo di Polizia Giudiziaria, all’interno degli incartamenti che finiranno sul tavolo del sostituto procuratore che era di turno quella sera. Poi sarà il Pm, a stabilire se sono necessarie altre indagini oppure se iscrivere questo e quello nel registro degli indagati. Da notare che l’esito del procedimento penale sarà importante anche dal punto di vista del risarcimento danni. Come dicevamo, grazie al Cielo non si è fatto male nessuno: anche chi era intossicato non ha avuto particolari problemi. Di certo però, il disagio è stato ed è ancora forte. Senza contare che i gestori dei negozi e dell’hotel presente nella palazzina e nella galleria stanno contando i mancati incassi. Pare che il materiale conservato nelle vetrine e nei locali al piano terra non abbia subito grossi danni ma tutti vorrebbero guardare anche nei loro magazzini interrati. Qualcuno ha anche l’accesso privato e non deve scendere la scalinata che collega gli scantinati con la galleria Buonarroti, ma l’accesso sotto terra è vietato. Ci sono andati solo i vigili del fuoco, i tecnici della ditta e quelli dell’Enel. Una delle ipotesi attualmente in discussione è che a chiedere il risarcimento danni sia lo stesso condominio (tra residenti e titolari degli uffici ci sono una ottantina di condomini) ma non appare una strada facilmente percorribile. Nel condominio in questi anni c’è stato un discreto turn-over di amministratori e pare ci siano state discussioni sulle spese condominiali, le singole quote, i tempi e le modalità dei pagamenti.