“Museo a cielo aperto” per la città Eventi e corsi nella galleria-studio

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Fotografia e scultura, pittura e musica ma anche letteratura e dibattiti. “Carrara un museo a cielo aperto” non è solo un laboratorio o una galleria ma uno scrigno creato per mostrare le bellezze e i valori degli artisti di Carrara. Nato nel 2017 da un’idea di Massimo Susini per avere uno spazio in cui esporre fotografie personali, con il tempo è diventato un contenitore di arte che con ‘Studi Aperti’ (ma non solo) si svela alla comunità ospitando opere di diversi artisti. "Ho iniziato da solo – racconta Massimo –, per esporre le mie foto. La fotografia è sempre legata all’arte e attraverso l’arte e la cultura ho provato a rianimare il centro storico". Dal 2021, grazie al progetto Carrara Si-Cura, “Carrara un museo a cielo aperto” è diventata un’associazione in cui sono entrati anche il fotografo Paolo Zavanella, come collaboratore, e Luciana Bertaccini, artista e direttrice artistica, che, insieme a Massimo, hanno portato avanti nuove idee per Carrara. "Abbiamo pensato di unire pittura e scultura alla fotografia – spiega Luciana –, diventando sia laboratorio che galleria. Ma siamo anche uno studio e organizziamo corsi di fotografia per ogni livello, dai neofiti ai più esperti, per ritrovare le radici della fotografia, continuando con l’analogico. Oramai la cultura della fotografia come arte si è persa. Prima della pandemia avevamo molti appassionati, adesso affrontiamo il calo con idee nuove".

"Studi Aperti è interessante – sottolinea Massimo – perché porta in centro un grande pubblico. Bisognerebbe fare più eventi di questo genere. Noi ospitiamo mostre, dibattiti e presentazioni di libri ma c’è da aiutare chi ha aperto grazie a Carrara Si-Cura con dei finanziamenti, altrimenti in tanti chiuderanno". "La realtà è questa – aggiunge Luciana –. Carrara viene lasciata morire. Noi siamo sempre aperti, cerchiamo di promuovere il centro organizzando corsi fotografici in giro per le strade e negli angoli più nascosti della città e mi rattrista vederla così desolata. È un centro culturale più importante di altri più frequentati. Continuiamo ad andare avanti perché crediamo nell’arte con la a maiuscola. Amiamo quello che facciamo e continuiamo così".

Alessandro Salvetti