Il lavoro uccide ancora: Daniele precipita dal lucernario e muore

Carrara, lutto per la scomparsa di un uomo che era impegnato in una ristrutturazione

Il luogo della tragedia e, nel riquadro, Daniele Rebecchi

Il luogo della tragedia e, nel riquadro, Daniele Rebecchi

Carrara, 22 luglio 2021 - La Toscana sta ancora piangendo Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni uccisa da un orditoio in un’azienda tessile di Montemurlo, ma adesso deve già fare i conti con un’altra vittima sul lavoro. Daniele Rebecchi, 54 anni, massese, nella mattina di martedì è morto alle porte di Carrara precipitando da un’altezza di quindici metri davanti agli occhi atterriti di un collega.

Rebecchi era impegnato nella ristrutturazione di un capannone ad Avenza. Stava lavorando sul tetto di un edificio che un’azienda apuana specializzata nella produzione di macchine per il marmo, la Gaspari e Menotti, ha affittato alla Aero service technologies Italy, una società della galassia Baker & Huges. Rebecchi, che era anche amministratore unico della propria ditta, la Erredi srl, si era aggiudicato un subappalto per alcuni interventi edili da fare su quella che sarà la nuova sede della Asti e ieri, di buon mattino, era già al lavoro.

La tragedia alle 7,50. Qualcosa è andato storto e l’uomo è piombato giù dal lucernario schiantandosi al suolo. Inutile l’intervento del 118: è morto all’istante. Sono arrivati i carabinieri, i pompieri da Massa e il pm Alessia Iacopini con gli uomini della Prevenzione e sicurezza sui luoghi del lavoro dell’Asl. 

«Rebecchi – spiega Domenico Gullì, direttore dell’unità dell’azienda sanitaria e tra i primi a intervenire ieri in viale Zaccagna – aveva la cintura di sicurezza, ma non sappiamo se questa fosse assicurata o meno. In ogni caso possiamo dire che questa non era sicuramente legata in maniera efficace quando lui ha sfondato il lucernario».

Le indagini chiariranno la dinamica, mentre il capannone dov’è avvenuto l’incidente dovrebbe essere messo sotto sequestro e la salma resta per il momento a disposizione dell’autorità giudiziaria.

In risposta a questo tremendo incidente, intanto, Cgil, Cisl e Uil hanno indetto per oggi uno sciopero provinciale confederale nelle ultime due ore di ogni turno, mentre un’iniziativa di protesta è in programma a mezzogiorno a Massa. 

Di fatto, la lista dei morti sul lavoro in Toscana si allunga impietosamente. Nei primi cinque mesi del 2021, infatti, le vittime ammontano già a 20 - senza contare gli infortuni in itinere - con un indice di incidenza sugli occupati pari al 12,6. Troppi. Troppi davvero in questo maledetto 2021.