La città saluta il grande Edilio Bellè. Il nostro teatro dialettale lo piange

Il ricordo di Franco Frediani. «In Paradiso incontrerà Paolo Ferrari»

 Edilio Bellè mentre legge un libro in dialetto massese

Edilio Bellè mentre legge un libro in dialetto massese

Massa, 8 maggio 2018 - LA CITTÀ piange un suo grande rappresentatore. Ha calcato le tavole del palcoscenico per decenni, raccontando le nostre storie, Edilio Bellè, storico attore di commedie massesi. Dopo una lunga malattia si è arreso domenica sera, a 81 anni (a giugno). Con lui se ne va uno dei pilastri della commedia dialettale. Orfano di padre, morto durante la seconda guerra mondiale, Bellè entra nel mondo del teatro giovanissimo, subito dopo esser tornato dal Veneto, dove aveva trascorso degli anni come sfollato. Assieme a Alberto Andreani, Francesco Bigini, Guglielmo Tassi e ad altri attori come Giuliana Andreazzoli, fonderà nel 1966 la compagnia Teatro città di Massa. Il punto massimo di recitazione per Bellè è nella commedia «Scherzo da preto» a cavallo degli anni ’80, dove interpreta un vecchio cavatore: il suo monologo è toccante. Analista chimico, originario di San Lucia, gli ultimi anni Bellè abitava in via Marina Vecchia, con la moglie Renata. Aveva un figlio, Gianni, e un nipote, Lorenzo. Molto attivo anche nel volontariato: per molti anni portava il lunario di «Frate Chioccon» nelle scuole, per divulgare il dialetto massese. Fabio Cristiani, suo amico allievo ricorda la prima volta che l’ha visto: «Sono andato alla sede di palazzo Nizza, era il 1986, avevo 18 anni. Entrato ho visto Edilio mentre stava provando una scena di seduzione de “El tuffo’’. L’ho visto e mi sono detto: questo è un attore». Lo ricorda anche Franco Frediani, editore e storico massese: «Sul far della sera domenica si è spento il fisico del grande attore Bellè, ma non certo il suo spirito di grande uomo di teatro. Belle’ ha dato alla scena massese un plus valore di arte istrionica con le sue variopinte interpretazioni che andavano magistralmente dal comico al drammatico.

Per un gioco del destino Edilio ci saluta nello stesso giorno in cui lo fa un altro grande attore nazionale, Paolo Ferrari, bisnipote del commediografo ottocentesco Paolo Ferrari, vissuto per un lungo periodo a Massa, città a cui dedicò il suo testo teatrale d’esordio, quel “Baltro’ calzolaro” magistralmente interpretato dal nostro Edilio, tanto da pensare che incontrandosi nel teatro Paradiso, si stringeranno in nome della loro comune e grande passione!». Anche l’associazione Teatro città di Massa lo ricorda: «Caro Edilio, la tua città ti riconoscerà gli onori che meriti per tutti gli anni che ti hanno visto protagonista come attore esilarante e autore comico. Con altri grandi interpreti dialettali, mai dimenticati, hai fondato il “Teatro città di Massa” portando l’associazione a molteplici successi, anche fuori dai confini regionali, e contribuendo notevolmente alla sua rilevanza artistica. In tuo affettuoso ricordo, tutta la compagnia ti dice “Grazie”. Non vogliamo versare lacrime, ma omaggiarti con gli stessi applausi spontanei e divertiti che il pubblico ti ha sempre regalato e che hanno accompagnato la tua esistenza di artista, uomo, sposo, padre e nonno». I funerali si terranno domani alle 16 alla chiesa di San Sebastiano.

Alfredo Marchetti