Non si incontrano solo persone del posto qui al fiume Renara. Sono tanti anche quelli che vengono da fuori, non solo dalle città vicine, ma anche da altre regioni, che magari sono in vacanza in Versilia. Appena si arriva, si parcheggia l’auto lungo la strada che corre di fianco al torrente, facendo attenzione a non intralciare qualcun altro, come spesso avviene. E di autovetture si inizia a vederne parecchie, nonostante siano ancora le dieci di mattina. A dimostrazione del fatto che, mentre fino a una decina di anni fa questi posti erano poco conosciuti e – come dicono in tanti – "immacolati soprattutto per questo motivo" e solo la gente del posto veniva a trascorrerci il week-end o qualche giorno infrasettimanale, oggi è più facile trovare persone che vengono un pò da tutta Italia. Come Daniele Miranda, che è di Milano ma vive ad Avenza. Lo incontriamo che scende una scala di gradini ricavati nella roccia, che porta ad una spiaggetta sottostante dove lo aspetta un gruppetto di una decina di amici che si è organizzato, ad un tavolino, con un pic-nic in piena regola. Un angolo dove c’è abbastanza spazio per organizzarsi con tavolini, sedie e sdraio. Daniele ha in mano una cassa piena di bottiglie. "Abbiamo solo acqua – scherza – niente vino. Di solito il fine settimana io vengo qui. Ne approfitto per andare a prendere l’acqua alla sorgente, adesso abbiamo appena riempito le bottiglie, poi dopo risaliamo a prenderle". Ma la vera sorpresa è trovare qui chi, come Arianna Giannetti, viene addirittura da La Spezia, località rinomata per il mare cristallino e trasparente, e dice che preferisce molto di più farsi un bagno al fiume Renara.
Arianna è qui con sua figlia e con un gruppo di colleghi. Una di loro è Maria Teresa, di Avenza che le ha fatto scoprire il fiume: "E’ la terza volta che la porto qui – dice – se n’è innamorata subito, e quindi ci siamo organizzati di nuovo per trascorrerci la domenica. Lei al mare preferisce sicuramente il fiume". Più avanti, camminando, si arriva a uno splendido anfiteatro di pietra che prima era una ex cava, uno scorcio che ti lascia senza fiato ma che riflette anche le ferite inferte dall’uomo in questo angolo di paradiso.
Lu.Cri.