Metalli pesanti, solventi e pesticidi

Ecco cosa c’è nella falda di Massa e Carrara. E i dati che abbiamo raccolto sono parziali

Gli inquinanti si trovano durante le ricerche in laboratorio (foto di repertorio)

Gli inquinanti si trovano durante le ricerche in laboratorio (foto di repertorio)

Massa Carrara, 22 maggio 2019 - Metalli pesanti e solventi clorurati, pure qualche traccia di pesticidi. Tanti, troppi veleni che si trovano un po’ ovunque sotto i nostri piedi, nelle acque sotterranee che alimentano pozzi agricoli e industriali. Distribuiti quasi a macchia di leopardo, in maniera quasi disorganica. Sono i risultati delle analisi di falda effettuate per conto di Sogesid che serviranno poi a definire il progetto unitario di bonifica della falda. Sono parziali perché il set di analisi che siamo riusciti ad avere riguarda in gran parte la zona di Avenza e Carrara. Restituiscono comunque una fotografia nitida dell’inquinamento anche se sono compresi i dati provenienti dall’area intorno alla ex Farmoplant, per esempio, dove già le analisi di Arpat del 2017 avevano fatto emergere valori preoccupanti per metalli pesanti e composti chimici, anche cancerogeni. In attesa di un report completo, che deve arrivare - e speriamo a breve - dagli organi preposti, basta scorrere velocemente i risultati su 45 dei 147 pozzi per i quali sono state eseguite analisi chimiche e ambientali: ci sono numeri assolutamente fuori controllo.

Il solvente tetracloroetilene supera il limite (fissato a 1,1 microgrammi per litro nelle acque di falda) di 5 o 6 volte nella zona della via provinciale Carrara-Avenza e arriva a toccare picchi di 100 volte in via Frassina. Qui la concentrazione di veleni è veramente alta: 1,2 dicloroetilene pari a 1,1 (limite 0,05 microgrammi per litro), e anche il tricloroetilene supera i valori di controllo (1,7 invece di 1,5); poi picchi di cromo esavalente (contaminante ambientale fra i più pericolosi, tossico e cancerogeno) pari a 7 od 8 volte il limite (5 microgrammi per litro). Cromo esavalente che raggiunge addirittura un valore di 122 (stesso valore anche per il Cromo totale, 4 volte il limite) in un pozzo di via Antica Massa: è pari a circa 24 volte la soglia. Basta spostarsi un po’: altro pozzo, altri veleni. Nella stessa strada il manganese raggiunge quota 659 (il limite è 50), e il ferro fa il picco di 2.733 (limite 200, sempre microgrammi per litro). Altro pozzo ad Avenza e si trova il boro oltre le tre volte la soglia di contaminazione. Via Passo della Volpe: triclorometano e tetracloroetilene si aggirano pericolosamente attorno al limite e pure il tricloropropano. E in via Provinciale Massa Avenza nei pozzi si trovano veleni oltre il limite per dicloroetilene, tricloroetilene e tetracloroetilene con una somma di organoalogenati pari a 12 volte il limite, ma pure manganese e arsenico.

E non mancano poi i veleni derivati dagli idrocarburi: stirene, toluene (valore di 330 quando il limite è 15), para-xilene. E il benzene che arriva a 3.200 microgrammi quando il tetto da contaminazione delle acque di falda fissato dal ministero è 1 microgrammo soltanto. Analisi e numeri, tecnicismi. Ma il concetto è chiaro anche con dati parziali: troppi veleni nella falda, diversi per origine e caratteristiche. E sono ancora lì, trent’anni dopo la fine della grande industria chimica della zona industriale.