Pontremoli, sorpresa in cattedrale. A Messa si parla spagnolo

Funzione con decine di fedeli immigrati dal lontano Ecuador. Con loro Padre Dario Ravera che è stato ben cinque anni a Madrid

Padre Dario Ravera

Padre Dario Ravera

Pontremoli, 30 settembre 2022 - Una Messa interamente officiata in lingua spagnola dal parrocco della Cattedrale di Pontremoli padre Dario Ravera, ha richiamato molti fedeli della comunità ecuadoregna della Lunigiana e della Spezia. Decine e decine di cattolici sudamericani si sono così riuniti, nei giorni scorsi, per ricordare, ad un anno trascorso dalla sua scomparsa prematura, Enrique Luzarraga Andrade, detto “Pedro“, da anni residente con la moglie Pilar proprio a Pontremoli. Una Santa Messa davvero molto partecipata perché "Pedro" era molto conosciuto e stimato per la sua attività di collaboratore domestico. Nel corso degli anni si era fatto benvolere da tutte le famiglie che lo avevano chiamato per l’assistenza ad un loro congiunto ammalato.

La famiglia Lurazzaga, arrivata a Pontremoli molti anni fa, neltempo aveva intessuto relazioni con le diverse associazioni di immigrati dal paese sudamericano andino e i connazionali non hanno voluto mancare ad una appuntamento, per loro molto importante, per ricordare la memoria di una persona apprezzata. Il sacerdote officiante, Padre Dario Ravera, conosce la lingua spagnola per aver presto servizio cinque anni a Madrid, con una vita da missionario all’estero anche nei paesi africani. Aveva fatto il suo ingresso nella Parrocchia del Duomo nel luglio 2015 per sostituire Monsignor Silvano Lecchini, in pensione dopo 60 anni di sacerdozio e 35 di servizio alla parrocchia. Per la comunità ecuadoregna ascoltare la messa nella lingua madre è stato un po’ come ritornare a casa. Un occhio al passato, alla tradizione della chiesa spagnola dei secoli passati, e uno in avanti, al presente e al futuro. Nel commento al Vangelo della giornata Padre Dario Ravera ha parlato della parabola del ricco Epulone, che durante la vita terrena non ha praticato la carità e ha sofferto irrimediabilmente nell’oltrevita. Forse riteneva che per lui si sarebbe fatta un’eccezione e invece tutto si compie alla lettera. Mentre Gesù ha dato un senso alle sofferenze di Lazzaro: le ingiustizie terrene saranno largamente compensate nell’altra vita, l’unica che conta.

Al termine della funzione religiosa tutti i partecipanti sono stai invitati ad un breve rinfresco nell’area esterna del Centro Giovanile, dove hanno potuto rendere omaggio alla memoria di “Pedro“ conversando e ricordando le sue qualità umane.