Massari non è più direttore. Da Roma nessuna ratifica

Intanto c’è chi parla di commissariamento: Claudio Rocca in pole position

Luciano Massari

Luciano Massari

Carrara, 17 dicembre 2019 - E’ scaduta la prorogatio di Luciano Massari. Da ieri il direttore dell’Accademia non può più firmare atti. Nonostante le richieste del presidente Antonio Passa, che qualche giorno fa ha scritto al ministero per sapere se arrivasse o meno la ratifica della nomina, da Roma tutto tace. Così da ieri il vertice dell’istituto d’arte è vacante. A tal proposito il presidente stesso dette mandato alla segreteria di revocare la cattedra all’insegnante che sostituiva Massari nell’attività di docenza per poter consentire al’ex direttore di riprendere l’insegnamento. Intanto a palazzo del Principe si rincorrono voci e rumors che danno per certo il commissariamento.

A tal proposito circola il nome di Claudio Rocca, direttore all’Accademia di Firenze. «Non credo che ci sarà un commissariamento – ha spiegato il presidente Passa – che si prevede soltanto in caso di irregolarità. In questo momento c’è soltanto un’indagine penale il cui esito è tutto da accertare». Intanto la vicenda dell’Accademia e del conflitto di interessi di cui Massari potrebbe essere accusato è stata oggetto di un intervento da parte del consigliere di opposizione Massimiliano Bernardi che in consiglio comunale ha ripreso la vertenza chiedendo alla politica di prendere posizione.

«L’amministrazione 5 Stelle rappresenta i cittadini nel cda dell’Accademia. Avevamo già chiesto che l’assessore Andrea Raggi informasse il consiglio delle decisioni, ma non c è stata alcuna risposta. Massari aveva informato sull’acquisto di palazzo Forti all’asta, e che lì si sarebbe realizzata una student house per l’Accademia. La struttura non sarebbe stata gestita dall’Accademia, che però deciderà l’organizzazione degli spazi per calmierare gli affitti». Bernardi passa poi alla conferma di Massari votato come direttore nel secondo mandato con il nulla osta del presidente «che aveva informato il cda sulla alla sanzione disciplinare ministeriale. Raggi, dubbioso, chiedeva se fosse mai stato chiesto un parere di un avvocato e non essendo in grado di decidere, si asteneva»