Marmo e cave, la rivoluzione è alle porte

Pronto il regolamento degli agri marmiferi: concessioni fino a 25 anni, gare e «ogni blocco dovrà dare ricchezza alla città»

Marmo (foto di repertorio)

Marmo (foto di repertorio)

Carrara, 26 novembre 2019 - A distanza di 14 anni dall’ultimo aggiornamento, il comune di Carrara si dota di un nuovo Regolamento degli agri marmiferi. Lo ha annunciato il sindaco Francesco De Pasquale, in apertura della presentazione del testo: «Sono molto soddisfatto, è stato fatto un ottimo lavoro. Ringrazio il vicesindaco Matteo Martinelli che ha preso la delega in corsa e solo quest’anno ha portato in approvazione i Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi e questo Regolamento. Due documenti di peso, fondamentali per “riformare” la gestione di un settore strategico per l’economia cittadina» ha dichiarato il primo cittadino.

«Con questo sistema, ogni singolo pezzo di marmo escavato darà maggior ricadute sociali alla città» spiega il vicesindaco, definendo quello che è stato portato all’attenzione dei consiglieri comunali, in commissione Marmo «un testo equilibrato, che corrisponde alle tante innovazioni che si sono registrate nel settore nel corso del tempo. Noi, ad esempio, eravamo pronti a maggio, ma ci siamo trovati a dover rivedere l’articolato in alcuni punti fondamentali, a seguito delle modifiche sostanziali apportate dalla Regione alla legge 35. Oggi faremo una prima presentazione alla Commissione: il testo ovviamente sarà passibile di ulteriori cambiamenti, sulla scia di quello che emergerà dal confronto politico e con i cittadini. Ci aspettiamo contributi da tutti, vista l’importanza di questo atto. Anche chi finora è stato molto polemico con l’amministrazione dovrebbe cogliere l’occasione di dare un apporto costruttivo».

Anticipando in un breve excursus i contenuti “politici” del nuovo Regolamento degli agri, Martinelli spiega: «La prima grande novità riguarda le modalità di assegnazione delle concessioni: non saranno più possibili rinnovi automatici e si procederà con le gare. Queste scatteranno non prima del 2023 (salvo procedimenti di decadenza), con una tempistica scandita a seconda della durata del periodo transitorio, che sarà condizionata dalle premialità a cui avranno eventualmente accesso le aziende. Posto l’obbligo di lavorare il 50% del materiale estratto in loco – precisa il vicesindaco - il periodo transitorio potrà essere esteso a 13 anni per chi aumenterà questa percentuale al 60%. Abbiamo previsto quattro fasce di premialità, fino a un massimo di 25 anni (in ottemperanza alla legge regionale 35/2015) per chi lavorerà il 100% del materiale in loco».

Oltre alla premialità a sostegno della filiera corta, l’amministrazione del sindaco Francesco De Pasquale ha voluto con forza un’altra fattispecie di benefit, in ottemperanza agli impegni del programma elettorale: «Si tratta dello stesso principio che abbiamo inserito nei Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi assegnando una premialità per le aziende che portano ricadute su occupazione, ambiente e infrastrutture. Stiamo parlando di ricadute “sociali”, che daranno benefici a 360° a tutta la città e non necessariamente legate all’attività estrattiva: per poterle inserire nel Regolamento abbiamo chiesto e ottenuto una modifica della legge regionale che è stata formalizzata ad agosto» spiega il titolare della delega al Marmo. Quanto alla durata delle concessioni, Martinelli anticipa: «Si parte da un minimo di 13 anni a cui si aggiungono 2 anni se l’attività si dota delle certificazioni Emas, ovvero attestazioni che confermano il rispetto di alcune prescrizioni a tutela dell’ambiente. Noi abbiamo aggiunto altre premialità, fino ad arrivare a una durata massima della concessione di 25 anni (in ottemperanza alla legge regionale 35/2015): queste sono legate alle ricadute sociali sulla città e saranno assegnate alle aziende che produrranno impatti positivi su ambiente e occupazione, creando posti di lavoro non solo nelle attività caratteristiche del settore, quali escavazione e lavorazione, ma anche in altri comparti complementari sempre correlati al bene marmo in tutte le sue declinazioni».

Secondo le scadenze indicate dalla Regione Toscana il Regolamento degli agri marmiferi dovrebbe essere approvato entro fine anno, anche se questo non è un termine perentorio e l’amministrazione conta di riuscire a stare nei tempi. Contestualmente procede l’introduzione del sistema di tracciabilità “blocco per blocco”: dagli uffici fanno sapere che mancano solo alcuni passaggi burocratici e formali e, a partire da gennaio, potrà iniziare la fase di sperimentazione.