Marmo, cala l’export ma distretto leader

I dati diffusi da Imm e Camera di commercio: solo la voce marmo in blocchi e lastre ha fatto registrare un incremento di 5 milioni

Cava di marmo

Cava di marmo

Carrara, 26 marzo 2020 - Il distretto apuano si conferma leader del settore marmo, mentre tutto il resto in Italia cala. E’ quanto emerge dai dati raccolti per il 2019 da Imm e Istituto studi e ricerche della Camera di commercio. «Il consuntivo annuale 2019 registra un dato negativo per gli andamenti del mercato lapideo nazionale – spiegano gli esperti -. Le vendite complessive delle aziende hanno raggiunto un valore di circa 1,8 miliardi di euro, con una contrazione nell’ordine di - 4,7 punti percentuali rispetto all’anno 2018. Anche le quantità, con circa 3,3 milioni di tonnellate esportate, ottengono un risultato non positivo: -3,9%. Il settore ha pertanto dovuto presentare una perdita di 91 milioni di euro nell’ultimo anno. Si nota che la voce Marmo in blocchi e lastre è l’unica ad aver ottenuto un consuntivo positivo, incrementando di quasi 5 milioni di euro quanto conseguito l’anno precedente. In questo panorama generale al distretto Apuo Versiliese è attribuibile circa il 35,4% del totale delle vendite, in valore assoluto (688 milioni di euro)».

Gli esperti entrano poi nel merito dei dati del nostro territorio. «La provincia di MassaCarrara ha rappresentato l’86% del totale del distretto e quasi il 38,4% del totale nazionale. Si registra comunque un aumento del valore medio, con un incremento anche dei costi per quanto riguarda la sicurezza e gli aspetti ambientali. Per quanto concerne i lavorati, infine, si può notare che il distretto Apuo Versiliese con 443 milioni di euro, rappresenta il 33,2% del totale nazionale, e nell’ultimo anno ha registrato un calo del -9%, in valore assoluto 44 milioni di euro. Una perdita consistente che per la provincia di Massa-Carrara è stata pari in valore assoluto a meno 22 milioni di euro e per la provincia Lucca meno 15 milioni di euro».

«I dati – dice il presidente della Camera di commercio Dino Sodini - sono complessivamente soddisfacenti, soprattutto perché l’export rappresenta per il nostro territorio una componente importante all’interno del Pil locale. Quindi salutiamo il 2019 con positività nonostante gli eventi dei primi mesi del 2020 , Coronavirus in primis, ci facciano fortemente preoccupare, in particolare per un’economia così esposta all’estero come la nostra; basti pensare che il 48% del nostro PIL è determinato dalle esportazioni e diventa il 60% se consideriamo anche le importazioni».

«Purtroppo – aggiunge il presidente dell’Isr Vincenzo Tongiani - le componenti settoriali esposte alla concorrenza delle produzioni internazionali subiranno dei ridimensionamenti produttivi per effetto del Coronavirus; quelle più propense all’interscambio commerciale, nei primi tre mesi dell’anno in corso abbiano riscontrato un calo del fatturato del - 16%, che salirebbe, a loro giudizio, per i primi sei mesi dell’anno addirittura al -23%, mentre la componente lapidea avrebbe subito un calo già nei primi tre mesi dell’anno in corso addirittura del -32%».