Marmettola, corsa contro il tempo

La sindaca Arrighi punta a un tavolo per far fronte allo smaltimento

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Marmettola: è corsa contro il tempo per evitare pesanti ricadute per l’intero settore della lavorazione. C’è attesa per il tavolo tra Comune, Regione e Assindustria che saranno chiamate a provare a risolvere una situazione potenzialmente esplosiva. Come anticipato da La Nazione con il ritorno dalle ferie e la riapertura di numerose aziende il livello di emergenza sta rapidamente salendo oltre ai livelli di guardia. A Scarlino, in provincia di Grosseto, la multinazionale Venator continua a lavorare a ritmi ridotti nella cava di Montioni e la Cages, azienda che da 20 anni si occupa dello smaltimento della marmettola, non può più garantirne il ritiro. Si sta parlando di circa 170mila tonnellate di marmettola l’anno che venivano vendute poi a Venator per neutralizzare le correnti acide generate dal biossido di titanio e creare i gessi rossi che venivano utilizzati per riempire la ex cava maremmana. Da mesi però proprio su questo materiale è in corso una battaglia fatta di ricorsi e carte bollate e, tra sospensive decise dalla Regione, sentenze del Tar e nuovi provvedimenti fiorentini oggi i conferimenti a Montioni proseguono col contagocce e così già lo scorso 8 agosto Cages ha sospeso i ritiri sotto le Apuane. Ora, se non si troverà una soluzione al più presto, la paralisi dell’intero settore è concreto. "Abbiamo richiesto un incontro con Regione ed Assindustria, dovremmo riuscire a calendarizzarlo per la settimana prossima e stiamo facendo delle verifiche anche con la ditta per trovare una soluzione che possibilmente non sia di breve respiro – spiega la sindaca Serena Arrighi che ha la delega al Marmo -. Ad oggi la priorità è sbloccare la situazione, ma sul lungo periodo si dovrà lavorare anche ad altre soluzioni". Una di queste potrebbe essere quella dell’azienda spezzina Smc che ha messo a punto un impianto per il riuso sostenibile dei reflui, ma non solo. "Quella è una soluzione innovativa per lo smaltimento – aggiunge -, ma d’altronde sono diverse le ditte che stanno già lavorando al riutilizzo della marmettola. Si tratta di strade da vagliare con attenzione, ma ovviamente sul lungo periodo. Ora dobbiamo risolvere questa situazione".