Marchi protesta: "I diritti prima della vita"

Colto da malore l’operatore della casa di riposo che ha sospeso i farmaci salvavita, ma continua "per difendere i colleghi"

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di Cristina Lorenzi

Un distaccamento del polmone, lo stent cardiaco, colesterolo alle stelle, pressione arteriosa borderline. Sono legate ai farmaci le condizioni di vita di Gianni Marchi, il pasionario della casa di riposo che da tre giorni sta combattendo una battaglia contro il Comune per ottenere garanzie non per sé, ma per i 15 colleghi la cui unica certezza è la precarietà a vita. Così l’operatore del "Regina Elena" per opporsi a contratti che temporanei diverrebbero a tempo indeterminato, ma con rapporto privatistico, ha deciso di sospendere ogni terapia. Per far conoscere il proprio grido contro le ingiustizie nei confronti dei lavoratori ha sospeso 8 farmaci, di cui 5 salvavita: cardioaspirine, pasticche per la pressione, per il colesterolo e tutta una lunga serie di terapie a cui è legata la sua salute.

Il suo medico è a conoscenza di questa decisione?

"Certo che no. Non sarebbe certo contento né d’accordo. Tuttavia questa è una battaglia per la civiltà".

Ma lei ha già un posto di lavoro sicuro...

"Lavoro da oltre 30 anni alla casa di riposo e sono a posto. Mi batto per tutti quei colleghi che devono ancora ottenere sicurezza e che a ogni manovra vedono ledere sempre di più i propri diritti. Il contratto con il pubblico deve avere tutte le tutte le tutele dei lavoratori pubblici".

E così Gianni Marchi comincia ad accusare le prime avvisaglie della sospensione: pressione minima a 130 e tutti quei disturbi che ne derivano. Ricordiamo che Marchi non è nuovo e a queste forme di protesta e con il suo sciopero della fame degli anni ’90 salvò la casa di riposo dalla chiusura presidiando il consiglio comunale che fu costretto ad ascoltare il grido dei lavoratori. "Feci sciopero per 9 giorni. Adesso sono pronto a tutto. Il Comune mi deve ascoltare. Il sindaco è il responsabile dalla salute di tutti noi". E invece pare proprio che da palazzo civico non ci sia tutta quella fretta a correre ai ripari. E’ di ieri mattina la salita in piazza 2 giugno del segretario provinciale della Cisl Andrea Figaia il quale ha sollecitato il sindaco Francesco De Pasquale ricordando che il povero Marchi potrebbe avere conseguenze irreparabili.

"Da palazzo non mi sembra ci si sia resi conto della gravità della situazione – spiega Figaia –. Ho detto al sindaco che un uomo sta morendo e che è necessario un incontro urgente con la Regione. Mi sarei aspettato, come avrebbero fatto altri sindaci che De Pasquale corresse alla casa di riposo e risolvesse la situazione con il lavoratori. Invece nessuno sembra avere intenzione di muoversi". "Marchi non è un esibizionista – ha detto al sindaco Enzo Mastorci Cisl enti pubblici –. Sente la casa di riposo come sua e antepone i diritti alla sia vita. E’ un’iniziativa a rischio che ci preoccupa molto. Sta mettendo il futuro dell’istituzione prima della sua vita. L’azienda non ci convoca, ha fatto scelte unilaterali, in primis bandendo concorsi con contratto privatistico che cancella la storia del Regina Elena.