L’urlo di Raimondo: "Datemi un lavoro"

Il disperato appello di un papà di due bambine, geometra disoccupato. Ora rischia anche di restare senza casa: "Vivere così è impossibile"

di Daniele Rosi

"Mi serve un lavoro per stare vicino alla mia famiglia". L’appello è lanciato da Raimondo Rossi, pietrasantino di nascita ma da qualche mese in affitto a Bedizzano e in cerca di occupazione. Nonostante un’invalidità fisica, l’uomo si dice in grado di lavorare anche se, nonostante molti tentativi, nessuno ha deciso di dargli un’opportunità. "Da tempo sto facendo i salti mortali – racconta Rossi – rimbalzando avanti e indietro nei colloqui di lavoro senza ottenere niente. E’ difficile vivere in questo modo senza un progetto di vita. Si sviluppano solo ansia e stanchezza".

L’uomo ha ricoperto diverse mansioni in passato: "Ho il diploma di geometra e ho lavorato al comune di Empoli come disegnatore tecnico, poi per un certo periodo ho lavorato anche alle poste e alla Croce Rossa, sempre con la massima serietà. Non posso credere che non esista niente per me. A Carrara gli assistenti sociali mi hanno proposto solo un tirocinio retribuito di 450 euro al mese".

Una ricerca del lavoro che è continuativa: "Propongo ogni giorno il mio curriculum, faccio colloqui nelle agenzie interinali e nelle aziende, utilizzo i social e le piattaforme di lavoro per propormi. Per adesso lo zero assoluto. Ero convinto che la mia invalidità potesse aiutarmi in quanto categoria protetta – sottolinea Rossi – ma evidentemente mi sbagliavo e a nessuno interessa se sono disoccupato e con dei figli". La famiglia dell’uomo vive a Marina di Carrara: "Lì ho la mia ex moglie con le nostre due figlie, da genitore sento la responsabilità di dover lavorare per aiutare la mia famiglia – prosegue Rossi –. Voglio stare vicino a loro e per questo cerco qualcosa nelle zone vicine tra Pisa e La Spezia, in modo da non essere troppo lontano". Raimondo al momento percepisce un reddito di cittadinanza e ha l’affitto a Bedizzano in scadenza il 31 agosto: "Rischio anche di perdere il reddito che al momento è l’unica cosa che, nonostante la cifra bassa, mi permette di non essere nelle totale disperazione. Una volta scaduto l’affitto avrò anche bisogno di un nuovo alloggio – prosegue -; io mi accontenterei anche di una roulotte se proprio non ci sono altre soluzioni. Il mio appello è quindi per avere un lavoro e, se possibile, un alloggio decente. Spero che qualcuno si metta nei miei panni e mi voglia aiutare, perché è in gioco la mia dignità di uomo e soprattutto, di padre".

Nel frattempo l’assistenza sociale ci ha fatto sapere che la storia dell’uomo è cosa nota e delicata, e che lui ha rifiutato l’offerta di borsa lavoro. Tuttavia, dal settore fanno sapere che se l’uomo accettasse la borsa lavoro, avrebbe garantito ugualmente il diritto di beneficiare del reddito di cittadinanza.