di Emanuela Rosi  Tanti nomi di aspiranti candidati a sindaco per un centrosinistra in cerca di un’unità che tutti (a parole) inseguono ma nessuno ancora (nei fatti) è capace di trovare mentre il Pd apuano cerca se stesso e i suoi possibili alleati dentro a un partito nazionale che aspetta le primarie per capire chi è, dove vuole andare e se sarà capace di andarci. Nomi pronunciati ad alta voce e nomi sussurrati rimbalzano e si misurano a distanza mentre la segreteria comunale, guidata da Enzo Ricci, continua a rinviare una decisione e il confronto con la possibile coalizione.  Ennesima riunione convocata per stasera e incontro con gli (eventuali) alleati rinviata a martedì. Intanto la lista dei “papabili” auto-candidati a sindaco del Pd massese si allunga: il presidente di Confcommercio e della Misericordia Bruno Ciuffi, il capogruppo in consiglio comunale Gabriele Carioli, il repubblicano avvocato Guido Mussi. Poi i mormorii sullo stesso segretario Enzo Ricci e l’ex deputata Martina Nardi. Allargando il fronte al centrosinistra sono già pronti in campo con una formazione civica l’ex deputato Fabio Evangelisti e l’ex ambasciatore Cesare Maria Ragaglini, Fabio Cristiani lo ha annunciato. E il Pd ufficialmente tace, ufficiosamente diviso discute e non decide. "Se lasci un vuoto la politica lo colma" commenta amaro Gianni Lorenzetti, sindaco di Montignoso rieletto con una maggioranza “bulgara” di cui un Pd in caduta libera sta perdendo memoria, riconfermato presidente della Provincia e alla guida di Upi Toscana. "Le proposte di candidatura? Tutte persone degne e capaci ma il Pd ha il il dirittodovere di avanzare una propria candidatura al tavolo del Centrosinistra – dice Lorenzetti – . La mancanza di un leader è incomprensibile. Un Pd in netto ritardo mentre si assiste allo spettacolo poco edificante di un blocco delle scelte amministrative che rischia di far perdere milioni per opere fondamentali come l’ospedale di comunità, e ritardare scelte non più rinviabili come il piano dell’arenile. Una situazione, quella del centrodestra, che non fa bene alla città". Che fare? Lanciare un "appello al partito, da ascoltatore interessato al bene della città e dirigente del Pd: deve stringere e trovare un meccanismo per decidere il suo candidato". La strada? "Primarie o una convention di tutta la coalizione democratica e progressista per arrivare a individuare il nome di una figura vincente – sostiene il sindaco e presidente – , se la segreteria non ha i numeri per trovare un candidato". Che sia possibile trovare una sintesi tra le diverse "sensibilità" di una coalizione e trasformarla in azioni pratiche e risultati concreti Lorenzetti lo ha dimostrato nei progetti portati a termine che gli hanno portato un successo elettorale più largo di quanto fosse prevedibile. "Serve una sintesi" è il suggerimento che manda ai suoi compagni di partito a Massa, pronto a dare sostegno e consigli se fossero richiesti, da "ascoltatore attento e interessato", consapevole che a una sinistra divisa non bastano le guerre intestine del centrodestra per ritrovare consenso tra i cittadini delusi. Intanto guarda alle primarie per il segretario nazionale del Pd e sostiene la candidatura di Elly Schlein che domenica mattina sarà al Centro congressi di Marina di Massa. "Nella scelta dei dieci segretari del partito ho sempre votato a sinistra – spiega Gianni Lorenzetti – a volte ho vinto e a volte ho perso ma sempre rispettando la mia storia, la mia cultura, i miei ideali". Per Lorenzetti Elly Schlein è l’ultima ancora di salvezza di un partito al tracollo, seppellito da una valanga di slogan smentiti dai fatti, non più credibile.  "E’ giovane ma già con un grande bagaglio di esperienza, determinata – spiega – su di lei riscontro la grande attenzione di tutti quelli che avevano abbandonato un partito in cui non si riconoscevano più. Bonaccini? Con lui c’è tutto il gruppo dirigente che ci ha portato a questo disastro. Elly vuole cambiare anche l’organizzazione interna, ridare spazio ai territori, creare una nuova classe dirigente. Le sue proposte sono incisive, non solo sui diritti sociali, che parla degli errori drammatici, come sul taglio al finanziamento pubblico ai partiti. Come può essere il regionalismo differenziato la strategia in un paese che ha bisogno di equilibrio, di perequazione, di equità?"

Cronaca

di Emanuela Rosi

Tanti nomi di aspiranti candidati a sindaco per un centrosinistra in cerca di un’unità che tutti (a parole) inseguono ma nessuno ancora (nei fatti) è capace di trovare mentre il Pd apuano cerca se stesso e i suoi possibili alleati dentro a un partito nazionale che aspetta le primarie per capire chi è, dove vuole andare e se sarà capace di andarci. Nomi pronunciati ad alta voce e nomi sussurrati rimbalzano e si misurano a distanza mentre la segreteria comunale, guidata da Enzo Ricci, continua a rinviare una decisione e il confronto con la possibile coalizione. 
Ennesima riunione convocata per stasera e incontro con gli (eventuali) alleati rinviata a martedì. Intanto la lista dei “papabili” auto-candidati a sindaco del Pd massese si allunga: il presidente di Confcommercio e della Misericordia Bruno Ciuffi, il capogruppo in consiglio comunale Gabriele Carioli, il repubblicano avvocato Guido Mussi. Poi i mormorii sullo stesso segretario Enzo Ricci e l’ex deputata Martina Nardi. Allargando il fronte al centrosinistra sono già pronti in campo con una formazione civica l’ex deputato Fabio Evangelisti e l’ex ambasciatore Cesare Maria Ragaglini, Fabio Cristiani lo ha annunciato. E il Pd ufficialmente tace, ufficiosamente diviso discute e non decide.
"Se lasci un vuoto la politica lo colma" commenta amaro Gianni Lorenzetti, sindaco di Montignoso rieletto con una maggioranza “bulgara” di cui un Pd in caduta libera sta perdendo memoria, riconfermato presidente della Provincia e alla guida di Upi Toscana. "Le proposte di candidatura? Tutte persone degne e capaci ma il Pd ha il il dirittodovere di avanzare una propria candidatura al tavolo del Centrosinistra – dice Lorenzetti – . La mancanza di un leader è incomprensibile. Un Pd in netto ritardo mentre si assiste allo spettacolo poco edificante di un blocco delle scelte amministrative che rischia di far perdere milioni per opere fondamentali come l’ospedale di comunità, e ritardare scelte non più rinviabili come il piano dell’arenile. Una situazione, quella del centrodestra, che non fa bene alla città". Che fare? Lanciare un "appello al partito, da ascoltatore interessato al bene della città e dirigente del Pd: deve stringere e trovare un meccanismo per decidere il suo candidato".
La strada? "Primarie o una convention di tutta la coalizione democratica e progressista per arrivare a individuare il nome di una figura vincente – sostiene il sindaco e presidente – , se la segreteria non ha i numeri per trovare un candidato". Che sia possibile trovare una sintesi tra le diverse "sensibilità" di una coalizione e trasformarla in azioni pratiche e risultati concreti Lorenzetti lo ha dimostrato nei progetti portati a termine che gli hanno portato un successo elettorale più largo di quanto fosse prevedibile. "Serve una sintesi" è il suggerimento che manda ai suoi compagni di partito a Massa, pronto a dare sostegno e consigli se fossero richiesti, da "ascoltatore attento e interessato", consapevole che a una sinistra divisa non bastano le guerre intestine del centrodestra per ritrovare consenso tra i cittadini delusi.
Intanto guarda alle primarie per il segretario nazionale del Pd e sostiene la candidatura di Elly Schlein che domenica mattina sarà al Centro congressi di Marina di Massa. "Nella scelta dei dieci segretari del partito ho sempre votato a sinistra – spiega Gianni Lorenzetti – a volte ho vinto e a volte ho perso ma sempre rispettando la mia storia, la mia cultura, i miei ideali". Per Lorenzetti Elly Schlein è l’ultima ancora di salvezza di un partito al tracollo, seppellito da una valanga di slogan smentiti dai fatti, non più credibile. 
"E’ giovane ma già con un grande bagaglio di esperienza, determinata – spiega – su di lei riscontro la grande attenzione di tutti quelli che avevano abbandonato un partito in cui non si riconoscevano più. Bonaccini? Con lui c’è tutto il gruppo dirigente che ci ha portato a questo disastro. Elly vuole cambiare anche l’organizzazione interna, ridare spazio ai territori, creare una nuova classe dirigente. Le sue proposte sono incisive, non solo sui diritti sociali, che parla degli errori drammatici, come sul taglio al finanziamento pubblico ai partiti. Come può essere il regionalismo differenziato la strategia in un paese che ha bisogno di equilibrio, di perequazione, di equità?"

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