Lo strazio dei genitori, le lacrime dei nonni

All’obitorio Lamberto Vita e Carla Carmassi restano chiusi nel dolore. Il cugino Sauro: "Era un bravo ragazzo, generoso con tutti"

Migration

Ieri mattina all’obitorio di Massa era quasi un pellegrinaggio. Arrivavano a piccoli gruppi, soprattutto giovani. Sono tutti sconvolti, molti trattengono a stento le lacrime. Nell’angolo più nascosto, sotto una sorta di gazebo, chiusi nel loro dolore, c’erano i genitori di Claudio, Lamberto Vita e Carla Carmassi. Hanno visto il corpo del figlio e sono straziati. A pochi metri di distanza ci sono parenti e amici, ragazzi e ragazze, uomini e donne. Sono quasi tutti di Montignoso, più qualcuno di Massa. C’è chi è seduto sulla panchina, sconvolto, e chi parla a bassa voce. Tutti insieme cercano di trovare una risposta quasi impossibile a questo strazio. Davanti al giornalista c’è chi rifiuta, cortesemente, di parlare; e c’è chi invece sfoga il dolore. Sauro Vita era cugino di Claudio e lo ricorda con commozione: "Era un bravo ragazzo, un imprenditore di successo e di ottima famiglia. Era conosciutissimo, generoso con tutti. Se poteva aiutare qualcuno facendolo lavorare lo faceva. Gli volevano tutti bene".

Poi smette di parlare perchè sta per piangere e riceve le continue telefonate di chi vuol sapere se la notizia della morte è vera. E lui, purtroppo, deve confermarlo. Anche i dipendenti di Claudio ne parlano molto bene: "Ho lavorato due anni per lui – racconta con voce spenta Charon Buffa – ti aiutava. Io sono stata sia al suo bar che al ristorante vicino e mi ha trattato bene ovunque. Ci faceva sentire a nostro agio, aiutava tutti, era una brava persona". Charon nega con estrema decisione l’ipotesi suicidio: "Assolutamente no. Nemmeno a parlarne, non lui". "E’ assurdo quello che è successo – aggiunge Sara Rossi, ex dipendente “Vintage“ – qualcosa l’ha fatto muovere, l’ha fatto andare in quel luogo. Da solo non ci sarebbe mai andato". Anche Giuseppe, che non è più giovane ma conosce Claudio da sempre essendo anche lui di Montignoso, non riesce a darsi pace: "Claudio? Un bravo ragazzo, padre di un figlio. Era amico di tutti. Suo padre è della Croce Rossa ed entrambi sono conosciutissimi". Anche Giuseppe non capisce cosa possa essere accaduto la notte tra domenica e lunedì: "L’unica cosa sicura è che non si è suicidato. Ci sono tante, troppe, voci ma di certo per adesso non c’è nulla".

Poi a metà pomeriggio telefona in redazione la nonna materna. Piange, è disperata, ricorda al cronista che Claudio era un bravissimo ragazzo, un grande lavoratore, implora di descriverlo com’era realmente, cita fatti drammatici del passato dove suo nipote era stato solo spettatore e, purtroppo, anche vittima e conclude con una frase straziante: "Voi non saprete mai quanto era dolce con i suoi nonni".

Maria Nudi

Andrea Luparia