L’ex sindaco Volpi: "La sinistra ha bisogno di un’ampia ricostruzione"

"Ma tutto deve partire da una riflessione in merito alle priorità. La discussione deve essere su temi e valori"

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La ricerca di un leader, di un messia o di una guida è diventata negli anni una condanna per il Partito democratico e in gran parte per il centrosinistra. Il nome giusto, il volto giusto, per fagocitare quel che si poteva sulla scia del bagno di folla. Una tendenza che si è trasformata in una frase da caricatura social: ‘la sinistra riparta da...’. Ma davvero, la sinistra oggi che si è lasciata fregare dalla trappola di un bipolarismo che non è mai esistito se non nei sogni, da dove potrebbe ripartire? A livello nazionale come locale. L’ex sindaco Alessandro Volpi, professore alla facoltà di scienze politiche dell’Università di Pisa, ultimo sindaco di Massa con la tessera del Pd, oggi è critico con quella che è la linea del partito. Di una cosa è certo: il Pd, come tutto il centrosinistra, non ha bisogno di leader, nomi o congressi autoreferenziali.

"La sinistra – dice Volpi – ha certamente bisogno di un’ampia ricostruzione che parta da una riflessione in merito alle proprie priorità e soprattutto che si fondi su una narrazione popolare alternativa rispetto a quella delle destre. Sarebbe bene provare a prendersi il tempo di una discussione fondante per capire le forme e le strade della nuova definizione delle aggregazioni politiche e poi ragionare di possibili leader". Il rischio, secondo Volpi, è quello di ritrovarsi con leader osannati da gruppi di fan in stile social. Non vuole parlare di ‘costituente’, termine abusato, ma evidenzia la necessità di una "grande ricostruzione culturale, anche faticosa, che deve partire dalle priorità che tengono insieme uno schieramento" che "va oltre il Pd, riguarda la sinistra ragionando in prospettiva coi 5Stelle".

Una ricostruzione che si basi su temi e valori: "Una discussione pubblica che non si fermi alle segreterie di partito. Cosa fare della riforma fiscale, cosa si pensa dell’intervento dello Stato, le necessità di libertà e diritti civili; il rapporto con l’Europa, il confronto con l’inflazione e il debito pubblico, la pluralità dei contratti che ammazzano il lavoro. Se c’è una visione che tiene insieme tanta gente, allora sarà la gente a creare il contenitore. Che sia il Pd o meno".

La necessità principale per la sinistra deve essere quella di riportare "giustizia sociale. Non possiamo avere un sistema fiscale dove le vere fonti di reddito non sono tassate o non c’è la corretta progressività delle imposte. Il Paese deve fare i conti con una vera riforma fiscale anche a fronte di un’inflazione che colpisce in maniera iniqua: al 10% circa per le fasce più povere e al 6% per quelle più ricche".