Legno come oro: tutti i vantaggi della nuova centrale a biomasse

Oltre produrre energia per Enel, l’impianto di Mulazzo fornisce riscaldamento al Comune

Il titolare dell’azienda agricola Montefo, Lido Agostinetti, con lalegna da ardere confezionata (foto di Pasquali)

Il titolare dell’azienda agricola Montefo, Lido Agostinetti, con lalegna da ardere confezionata (foto di Pasquali)

Massa, 21 marzo 2018 - Tecnologie di ultima generazione per valorizzare il legno e le biomasse di scarto del territorio. Il tema è stato al centro di un convegno organizzato, nella sala consiliare del Comune di Mulazzo nella sede di Arpiola, da Comune di Mulazzo, Provincia e azienda agricola Montefo, che gestisce una centrale a biomasse della potenza sotto i 300 kw già attiva dal 2012. Oltre a produrre energia elettrica, venduta alla rete Enel, l’impianto ha fornito gratis al Comune il riscaldamento per il municipio, le scuole, il palazzetto dello sport e il Centro 100 Fiori. Dopo un periodo di sospensione della produzione per questioni legate alla gestione, che era passata di mano, ora il promotore, titolare dell’azienda che ha creato il progetto, Lido Agostinetti, ha ripreso le redini e rilanciato il progetto con qualche variante collaterale, inserendo anche nell’attività un’iniziativa per la produzione di legna da ardere di qualità che verrà essiccata attraverso la disponibilità di energia termica della centrale e la creazione di un parco acquatico.

«L’impianto è lo stesso attivato nel 2012, ma sotto l’aspetto tecnologico sono state apportate modifiche che hanno migliorato il rendimento e la gestione dell’impianto – ha detto il sindaco Claudio Novoa introducendo i lavori –. E’ stato realizzato all’interno dell’area un centro di raccolta per il cippato con una pesatrice che agevola il conferimento della legna da parte dei fornitori, ciò permette una fonte di approvigionamento più costante. Per quanto riguarda il controllo dei fumi di scarico, è stata inserita una centralina di controllo gestisce il monitoraggio in permanenza già all’interno di una cornice di garanzia derivata dal bassissimo impatto di questo tipo di impianti che operano al di sotto del megawatt di potenza. L’impianto non dà inquinamento, ma nello stesso tempo offre occupazione, senza contare il beneficio economico che deriva al Comune che riscalda a costo zero le sue infrastrutture. Il Comune risparmia circa 100mila euro all’anno, un esempio virtuoso che spero sia seguito anche da altri Comuni. D’altra parte il bosco va rinnovato e protetto e in Lunigiana abbiamo vasta disponibilità di legname. C’è spazio per tanti impianti piccoli che consentono con l’innovazione tecnologica di abbattere i costi di gestione del riscaldamento». Nel corso del convegno sono intervenuti l’ingegner Lelio Pellegrini, responsabile commerciale di Montefo, l’architetto Alessandro Tirinnanzi dell’università di Firenze, che ha parlato degli aspetti ambientali del progetto, il geometra Marco Galeotti del Comune di Mulazzo, che ha trattato il tema del teleriscandamento, e Walter Schatzl, tecnico della gassificazione.

Il titolare dell’azienda, Lido Agostinetti, ha sottolineato il valore scientifico e sociale del progetto che offre lavoro a 16 aziende forestali. «La produzione di energia elettrica consente un ricavo di 60mila euro al mese contro 25mila di costi, un attivo interessante che consente di promuovere attività sostenibili che offrono lavoro di cui c’è bisogno». Una curiosità: Montefo nelle pieghe di questo progetto venderà legna da ardere... in scatola, che sarà possibile ordinare anche su internet attraverso Amazon.