I ragazzi si sono cimentati nella riproduzione di statue stele molto speciali

Le statue stele raccontano agli studenti che non vedono storie inedite. Parlano col loro corpo di pietra ai polpastrelli curiosi in grado di trasformare le sensazioni tattili in idee. Prosegue il progetto “Arte e Braille“ , ideato dalla sezione provinciale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Protagonisti gli studenti del liceo Artemisia Gentileschi di Carrara assieme al Provveditorato agli studi, che dato il via a una collaborazione con il Museo delle statue stele di Pontremoli con la classe IIC per realizzare un progetto legato all’accessibilità. Ieri mattina al Museo, intitolato alla memoria di Augusto Cesare Ambrosi, sono arrivati un quindicina di studenti guidati dalla professoressa Doriana Guadalaxara.  Gli studenti dopo aver visitato il museo e ascoltato l’illustrazione del direttore Angelo Ghiretti hanno dato vita a una riproduzione in braille ad altezza naturale delle statue stele. "Un lavoro non semplice - dice la dottoressa Francesca Bernardini, coordinatrice delle attività per la Uici Toscana, sezione di Massa Carrara - perché i ragazzi hanno raffigurato le sculture con la tecnica Braille. Il metodo si basa sulla combinazione di punti in rilievo percepibili al tatto. Ieri sono state completati una quindicina di modelli. Nella prossima visita lunedì 13 febbraio termineranno il lavoro. E le riproduzioni rimarranno nel museo". I ragazzi sono rimasti incuriositi in particolare dal fatto che le stele non hanno la bocca perché si pensava che l’anima dell’antenato rimanesse conservata all’interno. In pratica le stele erano considerate dei medium per il contatto con l’aldilà, almeno quelle della Lunigiana. "Ho avuto il piacere di accogliere la classe II C del liceo artistico per un’interessantissima collaborazione - ha detto l’assessore all’istruzione Annalisa Clerici - L’iniziativa promossa dall’Uic provinciale, dalla professoressa Doriana Guadalaxara assieme alla dirigente scolastica Ilaria Zolesi, dal Provveditore agli Studi Donatella Buonriposi e da Francesca Bernardini, sta emergendo come uno dei più importanti e significativi programmi di sensibilizzazione e inclusione attraverso l’arte della nostra provincia. Con Paolo Pestelli e Andrea Aloisio di The Plusplanet by Cristoforo abbiamo accompagnato i ragazzi nella visita al castello dove il direttore Angelo Ghiretti ha esposto la storia delle statue stele nel suggestivo percorso museale. Questo progetto, il cui valore si percepisce ancora di più nell’occasione della “Giornata dei calzini spaiati“, è volto alla sensibilizzazione verso una tematica universale e inclusiva, basata sul rispetto reciproco e sulla solidarietà". N.B.

Cronaca

Le statue stele raccontano agli studenti che non vedono storie inedite. Parlano col loro corpo di pietra ai polpastrelli curiosi in grado di trasformare le sensazioni tattili in idee. Prosegue il progetto “Arte e Braille“ , ideato dalla sezione provinciale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Protagonisti gli studenti del liceo Artemisia Gentileschi di Carrara assieme al Provveditorato agli studi, che dato il via a una collaborazione con il Museo delle statue stele di Pontremoli con la classe IIC per realizzare un progetto legato all’accessibilità. Ieri mattina al Museo, intitolato alla memoria di Augusto Cesare Ambrosi, sono arrivati un quindicina di studenti guidati dalla professoressa Doriana Guadalaxara. 
Gli studenti dopo aver visitato il museo e ascoltato l’illustrazione del direttore Angelo Ghiretti hanno dato vita a una riproduzione in braille ad altezza naturale delle statue stele. "Un lavoro non semplice - dice la dottoressa Francesca Bernardini, coordinatrice delle attività per la Uici Toscana, sezione di Massa Carrara - perché i ragazzi hanno raffigurato le sculture con la tecnica Braille. Il metodo si basa sulla combinazione di punti in rilievo percepibili al tatto. Ieri sono state completati una quindicina di modelli. Nella prossima visita lunedì 13 febbraio termineranno il lavoro. E le riproduzioni rimarranno nel museo". I ragazzi sono rimasti incuriositi in particolare dal fatto che le stele non hanno la bocca perché si pensava che l’anima dell’antenato rimanesse conservata all’interno. In pratica le stele erano considerate dei medium per il contatto con l’aldilà, almeno quelle della Lunigiana. "Ho avuto il piacere di accogliere la classe II C del liceo artistico per un’interessantissima collaborazione - ha detto l’assessore all’istruzione Annalisa Clerici - L’iniziativa promossa dall’Uic provinciale, dalla professoressa Doriana Guadalaxara assieme alla dirigente scolastica Ilaria Zolesi, dal Provveditore agli Studi Donatella Buonriposi e da Francesca Bernardini, sta emergendo come uno dei più importanti e significativi programmi di sensibilizzazione e inclusione attraverso l’arte della nostra provincia. Con Paolo Pestelli e Andrea Aloisio di The Plusplanet by Cristoforo abbiamo accompagnato i ragazzi nella visita al castello dove il direttore Angelo Ghiretti ha esposto la storia delle statue stele nel suggestivo percorso museale. Questo progetto, il cui valore si percepisce ancora di più nell’occasione della “Giornata dei calzini spaiati“, è volto alla sensibilizzazione verso una tematica universale e inclusiva, basata sul rispetto reciproco e sulla solidarietà".
N.B.

Le statue stele... in Braille  Viaggio tra storie invisibili    

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