L’aumento dei prezzi manda ko gli agricoltori

Molti piccoli allevatori rischiano di dover dar via i loro animali: soia e mais costano troppo. Come elettricità, gasolio e mangimi

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di Natalino Benacci

L’esplosione dei costi dell’energia danneggia gli allevatori della Lunigiana che nel prossimo futuro non riusciranno a mantenere gli animali. I rincari stanno avendo un impatto devastante sulla filiera: dal campo alla tavola. Secondo i dati delle associazioni di categoria la situazione è insostenibile perché con gli aumenti di elettricità, gasolio, mangimi e delle materie prime come soia e mais, necessari per l’alimentazione degli animali, cresciuti del 40 per cento, gli allevatori lavorano in perdita. In pratica i costi di produzione sono più alti di quelli della vendita. Il sindaco di Tresana Matteo Mastrini, come assessore dell’Unione dei Comuni, ha incontrato con il coordinatore comunale Vittorio Marini gli imprenditori agricoli del territorio fivizzanese. "Si sentono abbandonati dalle istituzioni - avverte - .Aumentando i costi gli allevatori potrebbero non riuscire a mantenere i propri animali. Alcuni potrebbero addirittura cessare l’attività da latte. Le aziende agricole lunigianesi hanno bisogno di un nutrimento naturale per í capi allevati e per produrre carni di qualità. Hanno piccole dimensioni perché le terre sono frazionate e questo rende difficile aumentare i ricavi". Insomma si fa un gran parlare di agricoltura, ma mancano gli aiuti necessari per le piccole realtá del territorio, ovvero per imprese con poco terreno e pochi animali.

"Servono aiuti in grado di compensare l’aumento dei costi dell’energia, del carburante agricolo, dei mangimi e delle materie prime per le aziende agroalimentari - prosegue Mastrini -. La Toscana non é fatta solo delle grandi aziende dell’area centrale, ma anche di realtà come la nostra. Tutti devono avere la stessa dignità". Dopo aver affrontato la questione del bando recinzioni, destinato in via quasi esclusiva agli allevamenti di suini allo stato brado e semibrado, il sindaco di Tresana raccoglie quest’ altro appello delle piccole inprese agricole lunigianesi. "Abbiamo capito che allevatori e agricoltori lunigianesi, per la quasi totalitá, non potranno usufruire delle recinzioni finanziate dalla Regione. E’ evidente come la nostra realtà non sia adeguamente conosciuta e tutelata".