La via Vandelli si tinge di rosa E camminare diventa una “terapia”

Il gruppo, guidato da Claudia Righetti, è partito da Modena ed è arrivato in città. Tra loro manager e casalinghe

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Le Alpi Apuane sono una fantastica palestra di vita. Un toccasana per lo spirito e il corpo. Soprattutto oggi, dopo un anno di lockdown ed emergenza sanitaria: per molti le pareti di casa sono diventate pure quelle dell’ufficio, sovrapponendo compiti e responsabilità. Le vite sono diventate, se possibile, più caotiche e logoranti. E allora cosa c’è di meglio che staccare da tutto e rifugiarsi su quelle montagne che hanno protetto le popolazioni persino dalla guerra? E’ qui, lungo la storica via Vandelli che collega la costa apuana fino a Modena, che un team rosa ha realizzato un’impresa: tutte donne, diverse fra loro, provenienti da città e regioni diverse. Dirigenti d’azienda, vice comandanti di polizia municipale, impiegate, operatrici sanitarie, libere professioniste e casalinghe: si sono date appuntamento il primo maggio davanti a Palazzo Ducale di Modena per affrontare una traversata ad alta quota, fra Appennino e Alpi Apuane, lunga circa 170 chilometri con arrivo venerdì a Massa. Senza averlo mai fatto prima.

Lucida follia? No. Voglia di farcela, insieme. Il team si è affiatato tappa dopo tappa. Quando la neve, i burroni e gli alberi caduti hanno fatto tremare le gambe. Durante le notti passate a riposare insieme dopo una lunga fatica. Quando hanno sorriso di fronte a un panorama impareggiabile. Quando si sono sciolte all’arrivo. A guidare questo ‘Pink team’ la psicologa Claudia Righetti, di Modena, vero collante della squadra che porta avanti il progetto ‘Wise Walker’, in pratica la terapia del cammino.

"E’ nato quasi per scherzo, abbiamo iniziato a organizzare a febbraio, con riunioni online su Zoom. Ho spiegato così alcuni aspetti tecnici e ho chiesto di iniziare ad allenarsi per affrontare la Vandelli: una strada bellissima – racconta Righetti -. Sono state contagiate dall’entusiasmo. Così siamo partite con tappe dai 25 ai 30 chilometri al giorno. Tanta fatica ma il gruppo è diventato una potenza. Nessuno ha mollato, condividendo fatica, vesciche e momenti di scoraggiamento. E’ stata una sfida, con zaini da 9 chili in spalla e dislivelli di 1.000 metri. Borghi fantastici con persone splendide che ci hanno dato un’accoglienza incredibile: alcune strutture alberghiere erano addirittura commosse di vedere 12 persone che prenotavano…".

Non sono mancati i momenti difficili che hanno fatto crescere il gruppo e le partecipanti, come la salita al passo del Lagadello dove la neve e gli alberi caduti hanno reso il sentiero stretto e pericoloso, con lo strapiombo dietro l’angolo: "Ci siamo prese paura ma ci siamo compattate – continua -, eravamo una catena, passavamo sopra e sotto gli alberi. Stremate, ma ce l’abbiamo fatta". Ma quelli belli sono stati molti di più. E c’è stato pure l’aiuto di un ‘angelo’: Paolo Marcello Simi, presidente del Cai di Massa, che ha sconsigliato al team di affrontare la salita della Tambura dalla parte di Vagli per la neve. Ecco tutte le protagoniste dell’avventura: Martina Meneghetti e Cristina Barabotto, del Veneto. Da Cesena, Manuela Mei, Stefania Tagliabue, Elisabetta Bovero, l’architetto Barbara Albertini. Da Modena Luisa Prini, Patrizia Belloi, Caterina Popoli, Alessandra Bagnara; Paola Bortesi di Saronno.